Martedì 09 Settembre 2025 | 09:59

C’era una volta l’Enciclopedia dello Spettacolo

 
Pasquale Bellini

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Pasquale Bellini

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Summa delle ricerche e degli studi su teatro di prosa, cinema, teatro musicale e danza, dal secondo dopoguerra fino agli anni ‘60

Lunedì 10 Marzo 2025, 10:10

21:11

Con le sue copertine cartonate rosso-bordeaux troneggia (o almeno troneggiava!) nelle librerie e nelle biblioteche degli studiosi e appassionati di teatro: parlo della Enciclopedia dello Spettacolo, che nei suoi nove volumi (più uno di indice-repertorio e uno finale di aggiornamenti) pubblicati dall’editrice Le Maschere/Sansoni dal 1954 al 1965, rappresentò la summa delle ricerche e degli studi su teatro di prosa, cinema, teatro musicale e danza, dal secondo dopoguerra fino agli anni ‘60. Fu promossa e diretta alla partenza da Silvio D’Amico (1887/1955) il grande studioso, fondatore tra l’altro della romana Accademia d’Arte Drammatica poi a lui intitolata. Opera ciclopica, per i tempi e per i mezzi di allora, che radunò decine e decine di collaboratori e studiosi (200 italiani, quasi 400 stranieri) nella redazione delle voci e dei lemmi che riempiono le 18.000 pagine, comprese migliaia di illustrazioni, fotografie, manifesti e locandine. Alla prima edizione di 10.000 copie ne seguì poi una sola altra, nel 1975, edita da Garzanti con 5000 copie, in dodici volumi essendosene aggiunto uno di aggiornamento per teatro, cinema e tv. Questa volta le copertine furono azzurre. L’Enciclopedia dello Spettacolo di D’Amico, nella volontà di rappresentare una summa ragionata delle esperienze e delle ricerche nei diversi settori, corrisponde in quegli anni che seguono la guerra mondiale e l’avvio della Repubblica a quell’empito di fiduciosa energia che tanti coinvolse nel campo delle arti, dal teatro al cinema, dalla lirica alla danza. Sono gli anni in cui a Milano, dopo la riapertura veloce della Scala con Toscanini, Giorgio Strelher e Paolo Grassi fondano il Piccolo Teatro, in cui le regie di Strelher e di Luchino Visconti rinnovano il concetto di messinscena, per non dire della ripresa del cinema in quel di Roma con Rossellini, De Sica, ecc. ecc. Nel 1954, per dire, partono anche le trasmissioni televisive Rai.

A differenza però dell’altra grande precedente impresa quella dell’Enciclopedia Italiana (la Treccani) che negli anni ‘30 presieduta da Giovanni Gentile aveva affiancato i fasti di regime e le glorie imperiali, qui fu soltanto la caparbia volontà di studiosi, e ricercatori, di uomini dell’accademia e del palcoscenico a “compiere l’impresa”. Fu un’impresa titanica, non priva nel corso degli anni di fratture tra i redattori, con sospensioni e crisi finanziarie. Nella massa di centinaia fra i redattori e compilatori delle infinite voci, annoto tra gli italiani i nomi di Mario Apollonio, Guido Aristarco, Andrea Camilleri, Rodolfo Celletti, Paolo Chiarini, Cesare Garboli, Gerardo Guerrieri, Sabatino Moscati, Vittoria Ottolenghi, Vito Pandolfi, Angelo M. Ripellino, Gian Luigi Rondi, Luigi Squarzina.

Nel 1971 il cosiddetto Fondo D’Amico che comprendeva i materiali serviti alla pubblicazione, raccolti dal musicologo Fedele D’Amico (figlio di Silvio), fu acquistato dalla Università di Lecce. Un catalogo scientifico di tale Fondo è stato pubblicato poi nel 1992 (ed F.lli Laterza) a cura del Cut/Bari, nonché di Egidio Pani e di colui che qui scrive.

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