Sabato 13 Dicembre 2025 | 20:21

Icaro e la follia: «I matti siete voi»

Icaro e la follia: «I matti siete voi»

 
Carmela Formicola e Rossana Volpe

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Carmela Formicola e Rossana Volpe

Icaro e la follia: «I matti siete voi»

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Domenica 05 Gennaio 2025, 05:00

BARI - A oltre cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, l’inserto culturale «Icaro» accompagna il lettore nell’ex manicomio Don Uva di Bisceglie, oggi moderna struttura ribattezzata «Universosalute». Storie di inclusione e cambiamento ma anche di vite ai margini, di battaglie civili e sociali. Esplorare quella terra oltre la ragione e le convenzioni resta compito delle arti. E dunque teatro, cinema, musica. Dall’irrazionale follia del Joker al genio maledetto degli artisti più celebri. 

Oltre i muri dell’ex manicomio di Bisceglie

“A riposare ossa e ali” Viaggio nel Don Uva

di Carmela Formicola e Rosanna Volpe

«Si fermano lunghe ore. A riposare le ossa. E le ali». I matti, così li potevi chiamare un tempo. Quel tempo di stigma e di subcultura, quando qualsiasi forma di disagio e qualunque ne fosse la causa, diventavano la vergogna familiare da rinchiudere in un manicomio. Perché i matti si chiamavano matti. E il loro unico luogo era il manicomio. E qui, a Bisceglie, in questo splendido parco che corre dal centro cittadino al mare, oltre le recinzioni del Don Uva, «matti» potevi trovarne a migliaia, lungo i viali, sulle panchine, «a riposar le ossa e le ali». Ci siamo tornati, al Don Uva di Bisceglie. Il parco è deserto, molti degli antichi padiglioni sono vuoti, murati e recintati, perché nessuno possa malauguratamente perdersi in quelle stanze abbandonate. E quella scritta ancora così leggibile nonostante tutto questo tempo, nonostante le porte sbarrate e scrostate? Quasi cinquant’anni fa era una sala da barba, accoglieva centinaia e centinaia di ospiti del Don Uva. Vuote anche le panchine sparse nella pineta, vuote quasi tutte, a parte quella dove siede Cosimo, ancora lì con il mozzicone stretto tra le dita a guardare nel vuoto e ad abbozzare un sorriso, uno degli ultimi superstiti di una generazione di pazienti estinta, grazie alla ricerca farmacologica, grazie all’evoluzione dei diritti, grazie alle trasformazioni culturali e sanitarie...

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