Le stabilizzazioni, le assunzioni dalle graduatorie Ripam e le verticalizzazioni sono traguardi importanti e rimpinguano il contingente del personale della regione, che è in sofferenza, ma risposte importanti spettano anche al personale delle ex province, che attende l’armonizzazione del salario accessorio. È necessario salvaguardare e valorizzare il personale delle periferie, adeguare tutte le sedi lavorative e molto ancora deve essere realizzato sul fronte del welfare aziendale». Così la Fp Cgil Puglia si esprime in merito al piano triennale delle assunzioni presentato nei giorni scorsi dal vicepresidente della giunta regionale, Antonio Nunziante. Il piano prevede, già per il 2018, la stabilizzazione di tutto il personale precario, circa 285 persone, l'assunzione di personale delle categorie protette, 25 unità, l'assunzione da graduatorie Ripam, misura che sarà poi replicata anche nel 2019 e nel 2020, e progressioni verticali per i profili B e C. «Prendiamo atto – continua la Fp Cgil Puglia – che la Regione ha accolto alcuni dei punti essenziali della vertenza sindacale che ci ha visti impegnati negli ultimi due anni: una vertenza essenziale per dare dignità e sicurezza occupazionale a chi, per tanti tempo e con grande professionalità, ha lavorato per la Regione Puglia».
Già nei prossimi giorni, il sindacato incontrerà i lavoratori per discutere modalità, tempi e procedure per l'attuazione del piano di stabilizzazione. «Ma non si tratta dell'ultimo risultato che, negli ultimi due anni di lotta e impegno sindacale portiamo a casa», ribadiscono. «Per tutto il personale dipendente, abbiamo raggiunto misure importanti per la conciliazione dei tempi famiglia/lavoro come l'allattamento ad ore, più flessibilità dell'orario di lavoro, e l'istituzione della banca del tempo, senza dimenticare l'impegno per evitare l'installazione delle telecamere in alcune delle sedi della regione. Restano ancora da adeguare molte delle sedi regionali ed è necessario intervenire per potenziare ulteriormente il welfare aziendale». Attenzione altissima per il personale delle sedi periferiche e delle ex province, transitati in regione, per i quali sono stati raggiunti importanti obiettivi in termini di orario di lavoro, adeguamento delle sedi, utilizzo, almeno parziale, delle somme del trattamento accessorio.«La lista delle rivendicazioni di questi lavoratori rimane ancora molto lunga e richiederà, anche per i prossimi mesi, il nostro massimo impegno».
L emergenze riguardano in primi le periferie e la valorizzazione del personale da troppo tempo bloccato senza un’adeguata valorizzazione professionale ed economica, la distribuzione delle risorse non utilizzate per il personale ex province e l'attuazione del regolamento di vigilanza ambientale. Infine, il welfare aziendale: «Dal telelavoro all'attivazione del nido aziendale, ancora molto può essere realizzato per la conciliazione del tempo di vita-lavoro».