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Mazzarano contrattacca
«Io, vittima di una truffa»
Nuovo esposto alla procura

 
Michele Mazzarano

Mercoledì 28 Marzo 2018, 10:34

di MIMMO MAZZA

TARANTO - Da quando Striscia la Notizia ha sollevato un polverone sull’assessore regionale Michele Mazzarano, mettendolo nelle condizioni di rimettere le deleghe allo sviluppo economico al presidente Michele Emiliano, è un tutto un affannarsi di soffiate, prese di posizione, spezzoni trasmessi a puntate alterne (e chissà con quali scelte riguardo al contenuto da mandare ieri, oggi oppure mai) di una unica conversazione durata 30 minuti e registrata a novembre del 2017 nello studio di Massafra dell’esponente Pd, a insaputa dello stesso.

Un polverone che però giorno dopo giorno, anzi puntata dopo puntata, pare allontanarsi dal dato di partenza (Mazzarano che promette alla fonte di Striscia di sistemare i due figli e la fonte che in cambio assicura sostegno elettorale). L’interlocutore di Mazzarano è una ex guardia giurata di Taranto che all’assessore regionale fu presentato nel 2015, poco prima della campagna elettorale, da due esponenti del Pd jonico. A Mazzarano fu indicato come colui il quale avrebbe badato, in particolare, al comitato elettorale di via Dante e Mazzarano naturalmente non batté ciglio. I problemi si presentarono in seguito, quando l’uomo chiese conto al politico delle promesse ricevute, con un mood sempre più crescente e assillante malgrado l’impiego a tempo parziale, in una azienda dell’appalto Ilva, trovato nel frattempo da uno dei due figli, grazie ad una agenzia interinale alla quale si era rivolto su indicazione di Mazzarano.

Come già raccontato dalla Gazzetta, l’uomo però non ha mollato la presa, paventando tra ottobre e novembre scorso l’avvio di una azione giudiziaria, con tanto di citazione fatta recapitare via mail da un legale tarantino (citazione civile peraltro mai iscritto a ruolo) per le spese sostenute per il comitato elettorale delle elezioni del 2015.

Nel tentativo di trovare una soluzione, Mazzarano a novembre ha ricevuto nel suo studio di Massafra l’ex guardia giurata, intrattenendola per una mezz’ora, in un colloquio registrato che sta facendo la fortuna degli share di Striscia e generando scosse all’interno del Pd (e presto probabilmente di tutto il centrosinistra) tarantino dalle conseguenze ancora non bene prevedibili perché Mazzarano parla a ruota libera («per rassicurare il mio interlocutore che vedevo molto teso» scriverà nel primo esposto presentato in Procura), dicendo di tutto, di più, anche riguardo a certe assunzioni avvenute in ditte che lavorano per conto dell’Asl di Taranto.

Ieri Pinuccio, l’inviato di Striscia la Notizia, non è stato ammesso come spettatore ai lavori del Consiglio regionale pugliese. «Si entra solo su invito», si è sentito dire all’ingresso dalle guardie del Nucleo di vigilanza della Regione Puglia, dopo aver chiesto di assistere alla seduta dallo spazio riservato al pubblico. Striscia - a quanto si apprende - era tornata a cercare Michele Mazzarano dopo che il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico Michele Emiliano aveva lanciato un appello: «Se ci sono situazioni opache nella gestione della Regione Puglia - ha detto - parlatene: con Striscia la notizia, con i carabinieri, con me, ma non tenetevi questi fatti per voi».

Se nel processo mediatico imbastito da Striscia, Mazzarano appare un condannato a pena definitiva senza via di scampo, dal punto di vista penale, l’esponente del Pd continua, però, a considerarsi parte lesa, vittima di un tentativo di truffa come ieri mattina il suo avvocato Fausto Soggia ha avuto modo di documentare presentando una integrazione alla querela già depositata il 22 marzo scorso, all’indomani della prima puntata di Striscia. Nel fascicolo aperto dal procuratore capo Carlo Maria Capristo e dall’aggiunto Maurizio Carbone, con indagini delegate dalla Digos, vengono puntualmente descritti tutti i passaggi dei colloqui, delle mail e dei messaggi whatsapp tra Mazzarano e l’ex guardia giurata, con l’esponente politico che a ottobre 2017 si vede arrivare una proposta di stipula di negoziazione assistita nella quale l’uomo chiede il rimborso delle spese da lui sostenute per il fitto del comitato elettorale di Taranto mentre appena due mesi fa sempre l’ex guardia giurata mette nuovamente in mora Mazzarano, scrivendogli però che questa volta è la società proprietaria dei locali a pretendere il pagamento del fitto (che lui, dunque, smentendo sé stesso, riconosce di non aver pagato). Secondo l’avvocato di Mazzarano, si tratta di un evidente tentativo di truffa e pertanto chiede alla Procura di acquisire il file audio in possesso di Striscia la notizia per sottoporlo a perizia trascrittiva. Alla Procura viene inoltre sollecitato l’ascolto, quale parte offesa di Mazzarano, interrogatorio che potrebbe svolgersi già nelle prossime ore.

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