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Ilva, ricorso contro Aia
il Tar di Lecce invia atti al Lazio

 
Rita Schena

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Rita Schena

tar lecce

Mercoledì 07 Marzo 2018, 12:58

19:22

TARANTO - Deciderà il Tar del Lazio sui ricorsi presentati dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto contro il decreto del Presidente del Consiglio che contiene il nuovo piano ambientale dell’Ilva. La terza sezione del Tar di Lecce, accogliendo l’eccezione dei legali dell’Avvocatura dello Stato, dell’Ilva e di Am InvestCo, ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, rimettendo gli atti al Tribunale amministrativo centrale in considerazione «dei riflessi dei provvedimenti impugnati su tutto il territorio nazionale».

Nell’ordinanza si precisa che le parti ricorrenti oltre al Dpcm del 29 settembre scorso che ha ridisegnato l’Autorizzazione integrata ambientale, hanno censurato anche la legittimità del Decreto di aggiudicazione ad Am InvestCo Italy srl del trasferimento dei complessi aziendali delle società del gruppo Ilva, sebbene solo nella parte relativa allo stabilimento di Taranto. Ci vorranno ora un paio di mesi per l’assegnazione del procedimento al Tar del Lazio, ma intanto prosegue in maniera silenziosa l’interlocuzione tra enti locali, in modo particolare il Comune di Taranto, e il Governo, per cercare una base di intesa minima che possa fornire le garanzie in tema ambientale e far venir meno l’azione giudiziaria.

Regione e Comune ritengono che il piano ambientale sia carente sotto diversi profili: per questo hanno presentato i ricorsi al Tar, che inevitabilmente hanno creato una frattura con il governo. Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda aveva paventato persino la possibilità di chiusura del Siderurgico, a partire dal 9 gennaio scorso.

Poi Regione e Comune avevano rinunciato alla sospensiva, pur mantenendo in piedi i ricorsi di merito. Alla proposta d’intesa inviata da Calenda e De Vincenti aveva fatto seguito la bozza di accordo di programma del governatore pugliese Michele Emiliano e del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, respinta seccamente dall’Esecutivo. Dopo la tregua elettorale la vicenda Ilva torna prepotentemente alla ribalta. Ma, con il nuovo Governo, cambiano gli attori in campo. 

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