Lunedì 08 Settembre 2025 | 03:22

Il governo Trump «spara»
sul mecenate di San Nicola

 
Il governo Trump «spara» sul mecenate di San Nicola

Per il miliardario Guriev rischio sanzioni . «Troppo amico di Putin»

Lunedì 05 Febbraio 2018, 11:52

06 Febbraio 2018, 12:54

di ARMANDO FIZZAROTTI

Grana diplomatico-finanziaria da Washington per il mecenate-top della Basilica di San Nicola, il miliardario Andrej Guriev , classificato dalla rivista specializzata «Forbes» al 25° posto della classifica dei miliardari russi.

Considerato da sempre personaggio di peso della «galassia Putin», proprio per la sua adesione incondizionata all’entourage del presidente della Federazione russa è stato inserito nella «lista nera» stilata dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che comprende 210 personalità dell’élite politica ed economica russa vicine allo «zar» e passibili di nuove sanzioni, come prevede una legge approvata dal Congresso Usa e firmata obtorto collo dal presidente, per le presunte interferenze nelle elezioni presidenziali che hanno portato all’insediamento del miliardario Donald Trump alla Casa Bianca (la famosa inchiesta «Russiagate»).

Nell’elenco figurano 114 figure politiche legate al presidente Putin e ci sono poi 94 «oligarchi», ognuno con un patrimonio netto di oltre un miliardo di dollari. Andrej Guriev lo troviamo al 29° posto di questa seconda «lista nera» (al top troviamo Roman Abramovich, patron della squadra del Chelsea). Guriev (57 anni, sposato e con due figli) con il suo impero di impianti che producono fertilizzanti per l’agricoltura (PhosAgro) si è guadagnato il 367° posto mondiale dei «bilionari» nella classifica della rivista finanziaria «Forbes» (pari come abbiamo già accennato al 25° posto in Russia). Per farci un’idea, se un bilione equivale a mille miliardi, il patrimonio del magnate - benefattore è stimato in 4 «bilioni» e mezzo di dollari.

La famiglia Guriev risulta proprietaria della tenuta di Witanhurst ad Highgate, la residenza più grande del Regno Unito dopo Buckingham Palace (sede della famiglia reale) e di un attico di cinque piani nel grattacielo St. George Wharf Tower di Londra.

le opere per san nicola Devotissimo della Chiesa russo-ortodossa (che a Bari da gennaio ha un nuovo rettore, l’Arciprete Vyacheslav Bachin, dopo il trasferimento di padre Andrei Boytsov nella chiesa di San Nicola a Roma), Guriev da anni finanzia voli charter e soggiorni dei religiosi del Patriarcato di Mosca e di centinaia di fedeli dell’Est Europa (in gran parte russi) che vengono a venerare il corpo di San Nicola nella cripta della Basilica di Bari. Il magnate in pratica promuove e sostiene almeno due pellegrinaggi annuali: uno in occasione della festività di San Nicola in dicembre (che per gli ortodossi ricade nella data del 19 diccembre, secondo il Calendario Giuliano, mentre per i cattolici è il 6 dicembre, secondo il Calendario Gregoriano) e per la festa della traslazione delle ossa dall’Asia Minore a Bari, che per gli ortodossi è il 22 maggio, mentre per i cattolici il 9 maggio. Pellegrinaggi organizzati anche con un nutrito servizio d’ordine e di «security» privato.

Ma non è tutto. Il miliardario è anche il mecenate che con circa 200mila euro ha fatto trasportare a Roma, pulire e restaurare e ricollocare in Basilica a Bari il prezioso altare d’argento. Un altare nato con una donazione nel 1319 dello zar di Serbia Uroš II Milutin e rifatto nel 1684 dagli artigiani napoletani artisti napoletani Domenico Marinelli ed Ennio Avitabile. Ma serpeggia una polemica fra i baresi. Pare che il mecenate abbia chiesto e ottenuto dai Padri Domenicani la separazione dall’altare del busto, anch’esso d’argento, raffigurante San Nicola, e ora custodito nella «Sala del Tesoro» che si trova in Basilica subito a destra dopo l’entrata. Va anche aggiunto che i Padri Domenicani avevano da tempo chiesto al Comune l’allargamento del Museo Nicolaiano nella vicina scuola, proprio per poter esporre l’altare. Ma la pratica si è per così dire «arenata».

In ultimo, Guriev ha anche finanziato il viaggio di ritorno da San Pietroburgo a Bari della teca contenente una reliquia di San Nicola (un frammento di costola), trasportata in volo al termine di un «prestito» alla Chiesa russo ortodossa nel corso del quale oltre due milioni di fedeli l’hanno venerata fra Mosca (compreso il presidente Putin) e la seconda città più importante della Russia. Un «prestito» storico, voluto da papa Francesco in favore del patriarca Kirill, dal 21 maggio al 28 luglio.

intrecci internazionali Potrà «spaventare» la mossa di Washington l’oligarca-benefattore della Basilica di Bari? Membro delle delegazioni ufficiali in tutto il mondo (si va da una visita in Venezuela al Forum economico di Davos di pochi giorni fa), Guriev ha ultimamente effettuato una visita piuttosto importante in Argentina, Paese natale di papa Francesco, alias Jorge Mario Bergoglio). Phosagro, l’impero di Guriev, ha già una partecipazione in Argentina e ha annunciato l'apertura di un ufficio nel Paese sudamericano. Dopo aver partecipato ad un meeting con il presidente Mauricio Macri, ha incontrato il ministro dell'agricoltura, Luis Miguel Etcheve, che ha dichiarato alla stampa: «È un buon input, l'Argentina non produce questo tipo di fertilizzanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)