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Dopo Taranto anche Lecce
Pd si dissocia da Emiliano

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

michele emiliano

Presa di posizione dopo le dichiarazioni del Governatore che attribuivano alcune scelte in relazione agli oppositori in Puglia contro scelte su Tap e Ilva

Lunedì 29 Gennaio 2018, 20:17

«La segreteria provinciale del Partito democratico di Lecce si dissocia dal presidente Michele Emiliano, il quale continua, anche in una fase che dovrebbe vedere unito l’elettorato di centrosinistra contro destre e populismi, a ricostruire in modo fantasioso, pretestuoso e incomprensibile scelte di sintesi nella composizione delle liste in vista delle prossime elezioni politiche. Al contrario di quanto dichiarato dal presidente, non esiste nessun rapporto tra i temi regionali quali Ilva o decarbonizzazione con le scelte delle candidature per le prossime elezioni politiche, legate come molti sanno a ragioni di equilibri di corrente che hanno coinvolto tutti i rappresentanti di ogni partito e di ogni corrente». Lo scrive in una nota il segretario provinciale del Pd leccese, Ippazio Antonio Morciano.

«Ribadendo la solidarietà e il ringraziamento ai parlamentari uscenti e a tutti coloro che hanno lavorato per il governo del Paese in una fase storica delicata, auspico un atteggiamento responsabile e serio da parte di tutte le anime di un partito plurale, progressista e democratico», conclude.

EMILIANO: RENZI ATTUTISCE SCONTRO - Per il governatore pugliese e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano, il fatto che «non sono stati candidati o non hanno il ruolo che prevedevano di avere qui in Puglia» alcuni esponenti del Pd che si sono «schierati anche violentemente» contro la linea della Regione su Tap e Ilva, «facendone una battaglia di principio contro l'amministrazione regionale», è un segno che il segretario Matteo Renzi «ha voluto cercare di attutire questo conflitto così forte». E dunque «un gesto finalizzato a ricomporre il rapporto tra il Pd nazionale, la Regione Puglia e il Pd della Puglia che, per programma, sono contrari alla localizzazione della Tap, e per programma di governo sono per la composizione, attraverso la decarbonizzazione, della vicenda Ilva». Emiliano lo ha detto rispondendo sulla esclusione del candidato salentino Fritz Massa, sulla candidatura all’ultimo minuto del ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, e sul fatto che il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, sia stata candidata in Puglia solo nell’uninominale e al secondo posto del proporzionale in Emilia Romagna.

«E' chiaro - ha aggiunto Emiliano - che le questioni Ilva e Tap sono il cuore della campagna elettorale del Pd pugliese che è per la decarbonizzazione dell’Ilva e ha fatto l’impugnativa del Dpcm per questo motivo; ed è contrario all’approdo del gasdotto a Melendugno suggerendo l’approdo 30 chilometri più a Nord». Proprio su Tap e Ilva, Emiliano ha auspicato che «dal punto di vista del programma politico il segretario apra al più presto degli spiragli che consentano la risoluzione di queste due vicende che, anche dal punto di vista elettorale, hanno molto rilievo». Ricordando poi che De Vincenti, uno dei "protagonisti assoluti di questa vicenda», è stato «ripescato al posto di Cuperlo a Sassuolo», Emiliano ha detto che «la decisione di non candidarlo mi aveva colpito».(

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