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Nerico-Muro, la strada della vergogna
costata 330 milioni di euro

 
strada Nerico Muro

il simbolo del terremoto '80 Progettata 40 anni fa e non ancora completa. È stata presa in carico dall'Anas

Mercoledì 27 Dicembre 2017, 10:41

di GHERARDA CERONE

MURO LUCANO - Nel periodo immediatamente successivo al terremoto del 1980, il Governo decise di dare il via ai lavori per la costruzione di una strada che servisse a collegare le aree industriali di Basilicata e Campania, si tratta della «Nerico-Muro Lucano». Dalla prima ipotesi di progetto ad oggi si sono susseguiti annunci e proclami oltre ad una serie di tentativi di consegna che dopo quasi quarant’anni non hanno portato ad alcun risultato, «solo» una spesa complessiva di 330 milioni di euro. Il sindaco di Rapone, Felicetta Lorenzo, ha sottolineato la vitale importanza di questa strada. «Un’arteria strategica che consentirebbe l’ampliamento del concetto di territorio favorendone lo sviluppo. I Comuni del Marmo Platano sono idealmente vicini al Comune di Rapone - ha aggiunto il sindaco - ma raggiungerli non è affatto agevole. Questo comporta una serie di disagi e difficoltà. Rapone è in sofferenza per quanto riguarda la scuola per cui si è costretti ad andare in associazione con il Comune di Ruvo Del Monte».
Aprendo al transito la «Nerico-Muro Lucano» queste problematiche non esisterebbero. Il sindaco ha poi precisato che questa strada ha delle bretelle aperte come la 219 che consente ai cittadini di Rapone di raggiungere Pescopagano in tempi molto brevi. Questo ha consentito che la piscina di Pescopagano diventasse l’impianto di un intero territorio. L’apertura della Nerico-Muro Lucano agevolerebbe una serie di servizi utili per i cittadini. Si tratta di una vicenda che va avanti da anni e che ha visto il sindaco Lorenzo insieme a diversi primi cittadini dell’area impegnarsi attivamente per consentirne l’apertura.

Alla statalizzazione della strada hanno fatto seguito una serie di passaggi ed interlocuzioni, si era pensato ad una consegna dell’arteria alla Provincia che ha rifiutato. Il sindaco Lorenzo ritiene inaccettabile il diniego della Provincia e lo dice anche a nome di tutti i cittadini che per ragioni burocratiche non possono percorrere una strada ormai pronta. Dello stesso avviso è il primo cittadino di Castelgrande, Domenico Muro che parla di uno sforzo maggiore che avrebbe dovuto fare la Provincia nel prendere in consegna la strada. L’assessore regionale alle Infrastrutture Nicola Benedetto tiene a precisare che la strada è pronta e che qualcuno dovrà pure gestirla. Si dice rammaricato dinanzi al rifiuto della Provincia nella persona del Presidente Nicola Valluzzi. L’ultimo tavolo interistituzionale tenutosi in Regione ha pertanto consegnato la strada ad Anas. Benedetto non dà alcuna data sul taglio del nastro, si augura che ciò avvenga il prima possibile.

Tanto attesa e sperata l’apertura soprattutto da tutti i pendolari e lavoratori della Fiat di Melfi che sono costretti ad orari massacranti. Indignati e delusi molti di loro che erano bambini quando venne progettata la strada. I tempi di percorrenza verso il Potentino con quest’arteria sarebbero ridotti sensibilmente. Sarebbe stato un magnifico regalo di Natale.

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