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Medicina, laurea in 5 anni e mezzo
decisione rinviata al 12 dicembre

 
Medicina, laurea in 5 anni e mezzo decisione rinviata al 12 dicembre

Esplode la polemica tra le associazioni studentesche

Martedì 28 Novembre 2017, 10:26

20:33

ALESSANDRA MONTEMURRO

Cinque anni e mezzo invece che sei. A Bari la possibilità di una laurea anticipata in Medicina e Chirurgia finisce al centro del dibattito in Senato Accademico. Dopo il via libera da parte del Consiglio di Medicina per gli studenti che ne avevano fatto richiesta al prof. Moschetta, coordinatore del corso di laurea in Medicina. lo stop è arrivato dal Senato accademico che ha rinviato la decisione al 12 dicembre.

«Un rinvio formale più che sostanziale - precisa il rettore Antonio Uricchio - In primis, vero che c’era il parere favorevole del corso di laurea, ma mancava il parere formale della Scuola di Medicina presieduta dal prof. Gesualdo. E poi era necessario dare agli uffici il tempo di verificare l’effettiva possibilità di procedere con l’anticipazione e contemporaneamente dirimere alcune questioni per garantire regole chiare ed evitare provvedimenti ad personam. La salute dei cittadini - prosegue Uricchio - è affidata ai laureati di domani, per cui ben venga chi riesce a rispettare i criteri e ad anticipare la propria laurea, ma è importante che ci sia un percorso completo e che rispetti i parametri normativi che precedono l’accesso al titolo di studio». Il Senato Accademico ha deciso quindi di rinviare il punto alla seduta del 12 dicembre per approfondire le modalità con cui eventualmente l’anticipazione della seduta di laurea possa avvenire e tutelare sia i richiedenti che i non richiedenti.

La decisione ha creato qualche attrito tra le rappresentanze studentesche in Senato Accademico che sono oggetto di accesa discussione da un paio di giorni. Da una parte c’è la lista Studenti indipendenti che si dice favorevole all’anticipazione e accusa i rappresentanti di Up (Università Protagonista) di aver bloccato la conclusione anticipata del percorso di laurea perché ritenuta in qualche modo concorrenza sleale da parte di chi non ha avuto la stessa possibilità.

Dall’altra i rappresentanti di Up manifestano la propria indignazione davanti alle accuse ricevute sostenendo con determinazione che le loro domande in sede di Senato Accademico erano tese solo a ricevere i dovuti chiarimenti circa le modalità di accesso alla laurea anticipata, per tutelare sia i richiedenti che i non richiedenti. «Abbiamo chiesto chiarimenti sulle motivazioni della decisione di porre il termine per sostenere gli esami al 31 gennaio (a differenza di quanto avviene per tutti gli altri laureandi di marzo); sull’organizzazione del corso semestrale di tirocinio, vero e proprio esame del corso di laurea; sull’impatto a livello del concorso nazionale per le scuole di specializzazione, precisando che sarebbe stato opportuno chiedere al Ministero un nulla osta a procedere con iniziative autonome di questo tipo, cosa che resta necessaria a nostro avviso per evitare ricadute negative in primis per i richiedenti; infine alcuni docenti hanno chiesto come mai non venisse considerata la media tra i requisiti - spiegano i rappresentanti di Up in una nota -. Nessuno dei presenti ha saputo rispondere e il Senato ha deciso di rinviare il punto, chiarendo prima che il rinvio non avrebbe arrecato alcun danno agli studenti che avevano presentato istanza. Ci sorprende - concludono - la strumentalizzazione della nostra azione da parte di diversi soggetti. Accertate le modalità e la fattibilità saremo i primi a sostenere questa possibilità per gli studenti di Medicina».

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