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Bari e Matera in 5G
investiti 60 milioni

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Bari e Matera in 5G investiti 60 milioni

Mercoledì 08 Novembre 2017, 17:28

BARI - Le città di Bari e Matera saranno le prime al Sud a beneficiare della tecnologia della connessione internet veloce '5G', grazie al progetto messo a punto dal consorzio formato dalle imprese Tim, Fastweb e Huawei che investiranno 60 milioni in quattro anni per realizzare 70 progetti in dieci ambiti di applicazione, tra cui pubblica sicurezza, sanità, turismo e agricoltura.

Per questa prima fase di sperimentazione del '5G', dieci volte più veloce del '4G', le frequenze sono state assegnate gratuitamente dal governo con un bando di gara del Ministero dello Sviluppo Economico. I primi esperimenti partiranno da giugno del 2018, raggiungendo il 75% della popolazione; mentre il completamento della copertura delle due città avverrà entro il 2019.

L’iniziativa è stata presentata oggi nel capoluogo pugliese dai sindaci di Bari e Matera, Antonio Decaro e Raffaello Giulio De Ruggieri; dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli; dal vicepresidente esecutivo di Tim, Giuseppe Recchi; dall’AD di Fastweb, Alberto Calcagno; e dal Ceo di Huawei Italia, Edward Chan.

In particolare, la tecnologia '5G' sarà testata a Bari per realizzare uno dei primi porti '4.0' in Italia, migliorandone la sicurezza, il controllo degli accessi e la logistica per le operazioni di carico e scarico, che saranno automatizzate, grazie a soluzioni 'Internet of Things'. A Matera, Capitale europea della cultura 2019, saranno invece esplorate le frontiere legate alla ricostruzione '3D’di siti archeologici e musei, con visite virtuali ai Sassi, al Parco della Murgia Materana e alle numerose chiese presenti sul territorio.

La realizzazione della nuova rete prevede l’installazione di diverse decine di piccole antenne a bassa potenza e con limitato impatto ambientale, chiamate 'small cells', collegate alla rete in fibra ottica. Per Giacomelli, il '5G' «somiglia molto al passaggio dal telefono fisso a quello mobile», e «l'Italia, che lo sperimenta in cinque città, è un anno avanti rispetto a tutti gli altri paesi europei».

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