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patrimonio agricolo
07 Novembre 2017
POTENZA - La Basilicata avrà una «Banca della terra», ovvero un archivio in cui saranno inseriti i dati sui terreni incolti, abbandonati o sottoutilizzati, sia pubblici sia privati, «che possono essere recuperati all’uso agricolo o selvicolturale»: uno degli obiettivi del progetto è quelli di sostenere «il primo insediamento per incentivare l’occupazione giovanile e il ricambio generazionale, agevolando coloro che intendono costruire il proprio percorso professionale nel settore dell’agricoltura attraverso la concessione gratuita, o dietro il pagamento di canoni simbolici, dei terreni pubblici, incolti o improduttivi».
L’iniziativa è contenuta nella proposta di legge «Norme per il rilancio dell’agricoltura e istituzione della Banca della Terra Lucana» approvata all’unanimità dalla seconda commissione permanente del Consiglio regionale della Basilicata, e presentata da Gianni Rosa (Fdi), Gianni Leggieri (M5s), Carmine Miranda Castelgrande e Roberto Cifarelli (Pd) per «valorizzare - secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa del Consiglio regionale - il patrimonio agricolo, recuperando l’uso produttivo di aree abbandonate o sottoutilizzate e incentivare l'imprenditoria agricola, specialmente quella giovanile, favorendo il ricambio generazionale».
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