BARI - «Voglio emulare papà». L'approccio è tutto un programma. Jacopo Denitto, 15 anni, di Ostuni, già da anni una delle promesse del tennis pugliese, non cita Federer oppure Nadal, ma il padre Ivan, innanzitutto maestro di vita. «Mi segue da sempre, ora a Grottaglie, negli anni scorsi anche a Noci e Ostuni. Insieme con lui c'è anche Andrea Trono, al quale mi affido durante gli allenamenti che svolgo a Lecce».
Jacopo ha le idee chiare. Tesserato per la S.G. Angiulli di Bari, ha preferito evitare l'Accademia per proseguire gli studi. «Sono iscritto al terzo anno del liceo scientifico di Ostuni. Voglio crescere tennisticamente, ma non solo. Il mio sogno è andare, una volta raggiunta la maturità, in un college negli Stati Uniti».
Per ora all'estero già ci va per partecipare ai tornei: Lussemburgo, Turchia, Slovenia, Malta. «In Italia ho vinto a Roma da under 12, a Pesaro e Diamante da under 14. Ricordo con grande gioia il successo al Lemon Bowl di Roma nel 2010 quando avevo 8 anni».
Il circuito ATP per ora è un sogno da accarezzare («non è detto che ci debba essere l'esplosione a 16 o 17 anni. Può avvenire anche dopo. In ogni caso, per me che gioco da quando avevo 5 anni, il tennis resterà una passione»), ma su questo ragazzo (altezza 177 centimetri, 60 chili di peso), che ha tutti i colpi a disposizione («penso di avere un buon dritto e anche un buon rovescio che mi consentono di avere un gioco vario e andare a rete quando serve»), sono in molti a puntare. Soprattutto papà Ivan. Ma anche i nonni, Ada e Palmiro che da anni ormai accompagnano il loro nipote-prodigio in giro per l'Italia nei vari tornei.
