Con una messa celebrata da don Luigi Ciotti a Bari, le istituzioni locali hanno ricordato due vittime innocenti della mafia nell’anniversario della loro uccisione: Gaetano Marchitelli, il quindicenne barese ucciso per errore il 2 ottobre 2003 da un commando mentre era al lavoro in pizzeria; e Giovanbattista Tedesco, a capo della vigilanza all’Italsider di Taranto, ucciso il 2 ottobre 1989 dai sicari della Sacra Corona Unita perché non aveva accettato di chiudere un occhio su traffici illeciti.
«Ciò che abbiamo imparato dalle storie di Gaetano, di Giovanbattista e di tutte le vittime innocenti - dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emilano - è che le mafie non scompaiono solo con la sequenza delle catture e delle pene inflitte. Servono comportamenti coerenti e credibili da parte di noi tutti. Ricordarli vuol dire continuare a contrastare l’illegalità con piccole e grandi azioni quotidiane, coniugando memoria e impegno».
Il vicesindaco di Bari, Pierluigi Introna, il presidente del IV municipio, Nicola Acquaviva, e il responsabile dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari, Vitandrea Marzano, prima di partecipare alla messa hanno assistito alla deposizione di un cuscino di fiori davanti alla lapide che ricorda Marchitelli, a Carbonara. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, i genitori della giovane vittima e don Ciotti.
