BARI - «Non è mai una buona notizia quando un’assemblea elettiva cittadina viene sciolta per ragioni come quelle che investono la città di Valenzano. Perché, poi alla fine, a rimetterci per comportamenti gravi, e perpetrati da pochi, è l’intera comunità». Lo dichiara il senatore Dario Stefàno (Gruppo Misto), presidente della Giunta Elezioni e Immunità, commentando la decisione di ieri del Consiglio dei Ministri di sciogliere l’assise comunale di Valenzano per infiltrazioni mafiose.
«L'episodio relativo alla presenza del nome del clan sulla mongolfiera - ricorda Stefàno - è certamente quello più evidente, quello che ha destato più clamore mediatico, ma sull'attività amministrativa già pendevano anche diverse denunce inviate alla Procura della Repubblica. Non più tardi di un anno fa, infatti, ho sostenuto l’iniziativa dei gruppi consiliari d’opposizione, accompagnandoli personalmente negli incontri con il Prefetto Pagano e ho continuato a seguire l’evoluzione istruttoria anche presso il ministero dell’Interno, due organismi verso i quali dovremmo essere riconoscenti per il prezioso lavoro di verifica svolto.
Inoltre, ho presentato un’interrogazione in Senato perché trovavo scandaloso l'approccio del sindaco Lomoro che invece di reagire, allontanando qualsiasi tipo di sospetto, si mostrò addirittura risentito per i nostri richiami».
«Ora, però, guardiamo al passato - conclude Stefàno - solo per comprendere di chi sono le responsabilità ed evitare che gli stessi errori possano ripetersi. Ma poi occorre andare avanti in fretta perché Valenzano è una comunità sana, ambiziosa e credo meriti subito la sua occasione di riscatto. Si può fare insieme con una nuova classe dirigente ed il contributo delle persone perbene, che ci sono e sono la maggioranza».