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Il Salento nella morsa dell'afa
scatta il piano di emergenza

 
Il Salento nella morsa dell'afa scatta il piano di emergenza

Tra oggi e domani il picco massimo. Asl, 118 e volontari pronti a intervenire

Martedì 11 Luglio 2017, 10:13

Rosaria galasso

Un caldo da girone infernale, che domani raggiungerà il picco massimo, con temperature che già oggi potrebbero superare i 40 gradi. E la macchina per affrontare l’emergenza si è già messa in moto. Asl, 118 e volontari sono pronti a intervenire per offrire soccorso o aiuti, specie alle persone a rischio.

Non è Caronte, né Caligola, tantomeno Nerone. A farci visita, stavolta, è stato semplicemente l’anticiclone africano che ha portato sull’intero Salento temperature al di sopra della media stagionale che - dicono i meteorologi, dovrebbero iniziare a diminuire a partire da giovedì, anche se non in modo radicale.

E se ieri il picco registrato è stato di 38.5 gradi, il termometro oggi dovrebbe raggiungere i 39 per arrivare domani a 40 e forse più. «Si potrà arrivare ai 40 gradi nella fascia centro orientale - conferma Giuseppe De Vitis, direttore di Supermeteo.it - soprattutto andando verso la costa adriatica. Poi, da giovedì le temperature gradualmente scenderanno».

Ieri, nella sala operativa del «118», le prime avvisaglie di una situazione che rischia di diventare incandescente nei prossimi giorni. Com’era prevedibile le richieste di soccorso sono aumentate, raggiungendo l’apice tra le 12 e le 14, con 50 interventi. Situazioni legate in particolar modo a disidratazione e ipertemia oltre che a malori di altro genere. Gli anziani sono quelli maggiormente colpiti «per quanto - precisa il dottor Maurizio Scardia, direttore del servizio 118 della Asl di Lecce - anche i giovani compaiono nella lista, perché “abusano” della loro età» mettendosi inconsapevolmente in situazioni di rischio, con prolungate esposizioni al sole.

Proprio ieri è partito il piano straordinario che la Asl mette in atto dal 2012 e che ha lo scopo di fronteggiare le ondate di calore anomalo. In sintesi viene chiesto ai direttori dei distretti sanitari di attivare uno «stato di allerta» legato al caldo, monitorando soprattutto gli anziani soli o con particolari patologie. «Ogni distretto ha le sue liste - spiega il dottor Scardia - noi del 118 abbiamo un nostro elenco in cui vengono indicati i cosiddetti soggetti fragili, con particolari patologie. Appena arriva la telefonata, sappiamo già come procedere e quale tipo di intervento attivare. Fortunatamente - continua - fino a questo momento non c’è stato bisogno di ricovero, ma le previsioni ci inducono a temere un aumento delle richieste di intervento».

Il solo servizio 118, in questi giorni di caldo intenso, ha raggiunto una media di 300-350 richieste al giorno. Chiamate che arrivano soprattutto dalla fascia costiera (due giorni fa l’attivazione del piano della Asl con 11 ambulanze collegate al 118 e 21 presidi estivi, da Casalabate a Punta Prosciutto). «Siamo riusciti a contenere i ricoveri intervenendo sul posto - dice il direttore del 118 - spesso bastano flebo reidratanti e consigli pratici, almeno per alcuni soggetti».

Un consiglio per tutti? Usare la testa, e quindi nessuna esposizione prolungata al sole per poi tuffarsi in acqua all’improvviso (anche questo provoca la congestione); bere molto, e seguire una dieta leggera, privilegiando frutta e verdura.

«Basterebbe seguire questi pochi e semplici suggerimenti per evitare situazioni di potenziale pericolo» conferma Scardia.

Un’attenzione particolare anche a chi rimane in città o è solo. Da qualche settimana è attivo il «pronto soccorso dei poveri» coordinato da Tommaso Prima, un’associazione senza fini di lucro che, in collaborazione col 118 offre assistenza e conforto alle persone sole, distribuendo ai più indigenti bevande fresche e alimenti. «Il servizio 118 ci ha già segnalato alcune situazioni - sostiene Tommaso Prima - a cui stiamo provvedendo. Nei giorni scorsi abbiamo lanciato un appello a donare generi di conforto, e in tanti hanno risposto. Ringrazio in particolare il comune di Muro Leccese, che ha donato decine di casse di acqua che noi provvediamo a refrigerare e a distribuire a chi ne ha bisogno».

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