di GIOVANNA LAGUARDIA
POTENZA - Troppi cavalli “clandestini”, cioè senza il prescritto microchip identificativo. E fioccano le multe. I risultati del “raid” condotto sul territorio dal Gruppo Carabinieri Forestale di Potenza, in base ad una precisa direttiva operativa del 2017, sono 58 controlli con 171 sanzioni e 14 sequestri amministrativi, per un importo complessivo di circa 230 mila euro. Anche se, precisano dal Gruppo carabinieri Forestale Potenza, l’importo che effettivamente i proprietari e gli allevatori non in regola dovranno sborsare sarà largamente inferiore. Questo perché la legge prevede l'istituto della diffida, cioè in caso di primo accertamento, si può estinguere la sanzione semplicemente regolarizzando la situazione. La multa scatterà in caso di recidiva. Il che ha avuto come conseguenza diretta un super lavoro a carico dell’Associazione Allevatori di Basilicata, deputata alla tenuta dell’anagrafe equina, visti i tanti allevatori costretti a correre ai ripari.
Ma perché è importante che cavalli, asini, muli e bardotti siano registrati in una apposita anagrafe ed abbiano il relativo microchip? L’obiettivo dei controlli era duplice: da un lato garantire la sicurezza dei consumatori, dall’altro vigilare sul rispetto delle norme in tema di benessere animale. Rispetto a questo ampio ventaglio di situazioni da controllare, il quadro generale riscontrato in Basilicata non è stato dei più rosei.
Infatti, secondo quanto fa sapere il Gruppo Carabinieri Forestale Potenza, numerosissime sono state le situazione di animali trovati non a norma. In particolare, le infrazioni più diffuse sono state l’assenza del microchip identificativo e del relativo passaporto e la mancanza dei controlli sanitari obbligatori per tutti gli equidi. La maggior parte delle infrazioni sono state riscontrate all’interno degli allevamenti di equidi destinati alla macellazione che, secondo gli accertamenti del Gruppo Carabinieri Forestale di Potenza risultano essere in larga maggioranza sul territorio. Gli animali senza microchip né passaporto, non possono essere tracciati in alcun modo e potrebbero quindi entrare nel circuito della macellazione clandestina, visto che anche in provincia di Potenza la carne equina ha una sua clientela abbastanza numerosa. Un grave problema perché il mercato clandestino riesce a eludere tutti i controlli veterinari.
Buone notizie, invece, per quanto riguarda il secondo fronte dei controlli, quello del benessere animale, dove, fa sapere il Gruppo Carabinieri Forestale Potenza, non sono state registrate forme di maltrattamento ed i maneggi controllati sono risultati essere in possesso di strutture adeguate.