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Bari, cibi avariati a scuole
e ospedali: reati prescritti

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Bari, cibi avariati a scuole e ospedali: reati prescritti

Martedì 16 Maggio 2017, 20:04

BARI - Fornitori e dirigenti della società 'La Cascinà «erano pienamente consapevoli che merci di qualità scadente o comunque prive degli indispensabili requisiti igienici» venivano somministrate nelle mense ospedaliere e scolastiche, ma i fatti sono ormai prescritti.

Lo scrivono i giudici della Corte di Appello di Bari nelle motivazioni della sentenza con la quale nel febbraio scorso hanno dichiarato il 'non luogo a procedere per prescrizionè dei reati di truffa e frode in pubbliche forniture contestati a 17 persone fra dirigenti della società 'La Cascinà e fornitori. I giudici parlano di violazioni «innumerevoli, gravi e ampiamente riscontrate dalle prove documentali e testimoniali acquisite», che «tuttavia concernono prestazioni erogate al più tardi negli ultimi mesi del 2002».

Gli imputati erano accusati di aver servito cibi di pessima qualità, a volte scaduti e avariati, agli ammalati del Policlinico di Bari, agli alunni di scuole baresi e agli studenti dell’università. Per i giudici lo avrebbero fatto "reiteratamente e dolosamente» e dal contenuto di alcune intercettazioni, riportate in sentenza, emerge che «i responsabili del centro cottura e i dirigenti della Cascina, pur consapevoli della fornitura di carne di pessima qualità se non addirittura avariata, non solo non interrompevano immediatamente i rapporti con il fornitore ma addirittura tendevano a coprirlo».

L’indagine dei carabinieri del Nas portò nell’aprile del 2003 all’arresto di otto indagati. In primo grado il Tribunale monocratico di Bari, con sentenza del settembre del 2010, condannò i 17 imputati a pene comprese fra due anni e mezzo e sei mesi di reclusione.

Nel processo d’appello i giudici hanno assolto «perché il fatto non sussiste» da un’accusa di falso Salvatore Menolascina ed Emilio Roussier Fusco, all’epoca dei fatti rispettivamente amministratore di fatto e responsabile commerciale della sede di Bari della Cascina, ma hanno dichiarato la prescrizione per gli altri reati contestati a loro due e agli altri 15 imputati, tra dirigenti e fornitori della cooperativa, confermando quindi la condanna al risarcimento dei danni in favore di Comune di Bari, Asl, Adisu, Codacons, Adoc e Federconsumatori, costituiti parte civile.

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