di EUSTACHIO CAZZORLA
MONOPOLI - Canale di mitigazione del rischio idrogeologico. Ieri il sit-in di protesta per lo sbancamento delle dune. Non solo protesta ma anche un’insolita iniziativa promossa dal Comitato per la tutela delle coste monopoli, in particolare da Donato Cippone. «Abbiamo protestato ripulendo le dune dai rifiuti». Sono stati raccolti 30 bustoni d’immondizia prontamente raccolti dalla Ecologica Falzarano per portarli in discarica. Tra i rifiuti rilevati anche un tamburo di una pistola con 5 proiettili ancora inseriti. Reperti che potrebbero risalire alla II Guerra Mondiale a testimonianza di quell’area che è così importante dal punto di vista naturalistico e poco valorizzata. siamo poco oltre la «strada della schiuma» nei pressi degli ultimi lidi del territorio monopolitano, verso sud, in località Pantanelli. Non a caso si chiama così a causa delle acque meteoriche che in quella zona ristagnano. In diverse occasioni l’acqua si è diretta a mare invadendo i vicini lidi e portando via anche la sabbia.
Per ovviare a questo problema l’amministrazione comunale da circa 9 anni ha elaborato un progetto che dopo una serie di tira e molla legati alle autorizzazioni burocratiche, è riuscito ad arrivare in porto. Sono 700mila gli euro ricevuti da un finanziamente europeo e destinati alla realizzazione di un canale che serve a fare defluire le acque dell’entroterra fino al mare. Una sorta di prolungamento del letto naturale della lama retrostante. Negli anni il letto della lama è stato sostituito da campi coltivati, sbarrato dalla strada. L’uomo ha cambiato l’assetto del territorio. Ma quel canale secondo l’amministrazione comunale, in particolare l’assessorato ai Lavori pubblici di Angelo Annese, serve proprio a evitare che l’area venga invasa dalle acque quando arrivano le piogge torrenziali di giugno e settembre.
«Un’opera utile» sintetizza Annese che motiva la decisione di avviare i lavori in questo periodo proprio per evitare di creare disagi ai bagnanti visto che la stagione estiva è ormai prossima. Cippone ribatte: «il torrente naturalmente sarebbe passato dai lidi. Chi ci ha rimesso ora è la natura perché hanno sbancato le dune ed abbiamo vissuto questo violento impatto emotivo».
Sul posto ieri anche alcuni attivisti del M5S pugliese. In particolare è intervenuto il consigliere regionale Tony Trevisi che ha effettuato un sopralluogo sulla zona dei lavori che inizia ben oltre la linea di costa proprio per permettere con un canale a cielo aperto di fare defluire le acque meteoriche quando sono sovrabbondanti.
Tra le scoperte curiose dei lavori di scavo, l’avere intercettato, ma già lo si intuiva, la via Traiana che poco oltre prosegue nella vicina Egnazia. E’ stata creata un’area di scavo archeologico e dovrà essere preservata pure quella.
I pentastellati hanno ribattezzato la giornata di ieri come «Giù le mani dal nostro mare». Sul posto anche Francesco Quarto del M5S, giunto da Taranto.