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Corruzione: tre indagati a Brindisi
anche il comandante dei vigili

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Corruzione: tre indagati a Brindisi anche il comandante dei vigili

Mercoledì 05 Aprile 2017, 12:48

21:14

BRINDISI - Un avviso di proroga delle indagini preliminari per i reati, in concorso, di corruzione e di corruzione per induzione indebita, è stato notificato da agenti della Digos della questura di Brindisi al comandante della polizia municipale di Brindisi, Teodoro Nigro, al direttore generale della società Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, e a Francesco Zingarello, componente dello staff del sindaco di Brindisi, Angela Carluccio.

A quanto si è appreso, si tratterebbe di una inchiesta coordinata dal pm Giuseppe De Nozza che riguarderebbe la cessione del parcheggio dell’aeroporto di Brindisi, in zona Santa Maria Del Casale al Comune, dato poi in gestione alla società partecipata Multiservizi. Nelle scorse settimane, proprio su delega della Procura, i poliziotti della Digos della questura di Brindisi avevano acquisito documenti nell’ambito di una maxi-inchiesta che interessa la società partecipata.

LA NOTA DI ZINGARELLO «Ho appreso con grande stupore di essere sottoposto a indagini preliminari da parte della procura di Brindisi per il reato di corruzione. Nell’avviso di proroga delle indagini che mi è stato notificato non si fa alcun riferimento all’oggetto delle indagini che, dall’agenzia ANSA, apprendo essere legate alla vicenda del parcheggio dell’Aeroporto di Brindisi».

Lo afferma in una nota Francesco Pasanisi Zingarello, componente dello staff della sindaca di Brindisi, Angela Carluccio, che risulta indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta che coinvolge anche il comandante della polizia municipale, Teodoro Nigro, e il direttore di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini.

«Se così fosse - prosegue - la mia meraviglia aumenterebbe perché sono certo aver lavorato in questi mesi nell’esclusivo interesse dell’amministrazione comunale. Proprio per questa mia consapevolezza, sono assolutamente sereno e auspico che il lavoro della magistratura possa fare al più presto chiarezza per legittimare la correttezza del mio comportamento e allontanare qualsiasi ombra sul mio operato»

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