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Santeramo «sepolta»
L'ira del sindaco
Emiliano: stato emergenza

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Santeramo, è corsa ai viveriContro la neve i cingolati

Lunedì 09 Gennaio 2017, 10:16

10 Gennaio 2017, 09:58

NICOLA PEPE

SANTERAMO IN COLLE - L'ultimo appello è arrivato sulla nostra pagina Facebook poco prima dell'una di notte: «Aiutateci, siamo abbandonati da tutti. Michele Emiliano mi ha chiamato e mi ha detto di resistere sino a mercoledì». E' uno degli accorati sos che arrivano da Santeramo, comune che dopo Altamura, è uno dei più colpiti a ormai tre giorni dall'abbondante nevicata che si è abbattuta sulla Puglia (e sono previste altre precipitazioni) e dove si purtroppo registra anche la morte di un 82enne ucciso dal freddo nella sua casa dove viveva solo a Torre Santa Susanna, nel Brindisino.

A Santeramo, dove le masserie sono isolate (abbiamo buttato quintali di latte), quello che accade in alcune contrade rischia di sfuggire alla macchina dei soccorsi. Al di là del comprensibile sfogo per la (denunciata) mancanza di organizzazione l'«Emergenza neve Santeramo» è diventata ormai una priorità dopo tre giorni di isolamento e due metri di neve (come documentano le foto). Tante le emergenze ieri mattina nel timore di rimanere senza provviste, c’è stata una vera e propria corsa ai viveri. In molti supermercati ormai esauriti pane confezionato, legumi, uova, ma anche sale che oltre per cucinare è buono contro il ghiaccio. Un quadro di ora in ora sempre più difficile da fronteggiare.

Il primo cittadino, Michele D'Ambrosio, tramite la prefettura, aveva richiesto l’intervento straordinario dell’Esercito, iniziativa sollecitata oggi al prefetto di Bari dal Presidente della Regione, Michele Emiliano, accusato dal sindaco di aver abbandonato la comunità di Santeramo. In mattinata, secondo quanto ha reso noto lo stesso sindaco di Santeramo, D'Ambrosio, sono arrivati quattro soldati e una ruspa.  «Se questa è la risposta - ha fatto sapere - il presidente Emiliano può fare a meno di venire a Santeramo così mi fa un piacere». In realtà l'Esercito ha mandato un mezzo cingolato proprio per consentire di rfare da battistrada e agevolare il lavoro degli altri mezzi di soccorso. E nel pomeriggio il presidente della Regione, Michele Emiliano, è arrivato nel centro di coordinamento della Protezione civile di Santeramo.

Davvero tante le emergenze , tra cui spicca quella legata alla guardia medica che in questi giorni ha quadruplicato il lavoro. Assistenza ormai al collasso, serve più personale ma serve soprattutto la consapevolezza e la collaborazione dei medici del 118: «Ho la febbre a 40 e sto tornando al lavoro, devo dare il cambio alla collega, in servizio ormai da 72 ore ininterrottamente - spiega una dei medici - siamo in quattro a darci il cambio. Siamo state lasciate sole. La Asl ci ha mandato un fax coi numeri da chiamare in caso dovessimo essere costretti a muoverci per soccorrere i cittadini ma ad eccezione di qualche intervento da parte della Protezione Civile e dei Carabinieri il nulla di nulla.

Carmine Solimini fiduciario Ordine dei medici: «Mi sento offeso e solidale con le colleghe di guardia che hanno dovuto rispondere a richieste di ogni genere con il 118 fuori uso. Dai codici rossi impossibili materialmente da soddisfare per l’impossibilità fisica a raggiungere i domicili di pazienti per arrivare all’assurda richiesta di assistenza al parto di una donna (moglie di un collega) che non riusciva ad arrivare in ospedale, senza alcuna attrezzatura né garanzia. Le colleghe di guardia hanno vissuto queste esperienze, hanno dovuto sobbarcarsi turni massacranti senza ricevere il cambio perché colleghi di fuori non potevano arrivare, sono state totalmente abbandonate al loro destino, mettendo a rischio non solo la propria incolumità, ma la propria fedina penale. Tutto questo nell’assoluto silenzio e assenza delle istituzioni seppur interpellate. Nessun intervento dalla protezione civile della Asl e dell’amministrazione comunale».

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