Fabio Amendolara
«O mi mandi le foto di tua figlia nuda oppure sarà rovinata». Con cinque, sei, dieci profili fake su Facebook ha assalito una famiglia di Rionero. Da bravo hacker ha rubato i profili delle amiche e anche con quelli ha reiterato la richiesta. E quando ha capito che non c’era nulla da fare e che le foto oscene non sarebbero arrivate ha clonato i profili della vittima, una ragazzina che ha meno di 16 anni, e di sua madre Chiara. La donna ha denunciato tutto alla polizia postale che ora sta cercando di risalire a chi si nasconde dietro tutti quei profili falsi.
«So che ci sono altre vittime, spero che denuncino anche loro», dice Chiara mentre mostra gli screenshot con i messaggi minacciosi che ha ricevuto. È cominciato tutto prima dell’estate di un anno fa. La 14enne si era iscritta su Facebook di nascosto dai genitori. Sapeva che erano contrari. E li ha bloccati, in modo che non potessero vedere il suo profilo. Poi è arrivata quella strana richiesta di amicizia. «Era un finto agente per fotomodelle», spiega Chiara. I primi messaggi non sembravano preoccupanti: «Sei bella»; «Mi mandi una foto?». Poi la richiesta di una foto in costume. Poi la richiesta più sfacciata. Una foto nuda e «deve vedersi tutto». Altrimenti? Un attimo dopo su Facebook compare un nuovo profilo: nome e cognome sono di fantasia ma le foto sono quelle della ragazza. «Erano le foto del profilo di mia figlia«, spiega Chiara. Il profilo, in pratica, era stato clonato.
«E aveva anche cominciato a stringere amicizia con tutti gli amici di mia figlia». A quel punto interviene la mamma. Ma chi si nasconde dietro quei falsi profili non indietreggia. Anzi. Pretende altro: «Sarai tu a scattare le foto di tua figlia». Mamma e figlia cancellano i propri profili. E così pensano di aver risolto. Finché il «predatore» – così viene definito in gergo tecnico dai criminologi chi assume questo comportamento – non si fa vivo tramite le amiche della figlia. Arrivano dei messaggi: «Dì a Chiara e a sua figlia di tornare su Facebook o tutte le sue foto verranno pubblicate ovunque». E la situazione precipita quando Chiara capisce che il predatore usa il suo indirizzo email. «Avevo scritto alle redazioni dei giornali – spiega – ma le mail di risposta venivano cancellate. Rispondeva un uomo, che indicava anche un numero di telefono straniero e un nome: Omar. Intercettava lui i giornalisti. E così di quelle segnalazioni alle Iene e Striscia la notizia Chiara ha perso ogni traccia. Finché è arrivata una chiamata dalla redazione di «Chi l’ha visto?».
«Sono gli unici che sono riusciti a contattarmi», dice Chiara. Con lei c’è anche un’altra mamma a denunciare. Le due donne vengono intervistate da una troupe inviata a Rionero. «È arrivato il momento di mettere fine a questa porcheria”, denuncia Chiara. Ha deciso di metterci la faccia e di farsi intervistare (qui, per tutelare la ragazza, minorenne, verranno omessi i dettagli che potrebbero portare al suo riconoscimento). «Credo che le vittime siano tante», aggiunge. E infatti proprio ieri è comparso un post di un’altra ragazza che invita tutti a fare attenzione. Il predatore è ancora in agguato.