di Antonella Inciso
POTENZA - Una buona notizia, dopo gli «schiaffi» della Corte dei Conti. Perché se da un lato le spese si riducono, dall’altro vecchi debiti potrebbero essere saldati. Quelli di Acquedotto pugliese in particolare, quelli che sono stati al centro di una delle contestazioni dei giudici contabili nella sentenza per la mancata parifica.
È affidata ad una telefonata che preannuncia il versamento di parte del debito che Acquedotto pugliese vanta con la Basilicata la boccata di ossigeno che auspicavano i vertici regionali. Tra tagli, revisioni e scure dei giudici contabili i documenti economici regionali sono ormai ridotti al minimo. E questo spiega come i dodici milioni di euro messi sul piatto da Acquedotto Pugliese rappresentino una buona notizia per il territorio lucano. Anche se sono spiccioli rispetto agli 80 milioni di euro che complessivamente la Basilicata deve avere dalla vicina Puglia. Un debito risalente al 2004, legato agli accordi sull’acqua, ed ancora non estinto. Un debito che costituisce una massa critica non indifferente per il bilancio regionale lucano. Ora, però, la situazione potrebbe in qualche modo sbloccarsi. La volontà della Puglia di pagare immediatamente parte della somma c’è, anche se - in via Verrastro - la notizia viene commentata con prudenza. «Bisogna attendere il versamente» precisano gli addetti che - nel frattempo - sono alle prese con la sistemazione del rendiconto 2015 ed il previsionale 2017- Un lavoro complesso vincolato anche dalle interlocuzioni con il Ministero dello Sviluppo economico per lo sblocco dei soldi della ex card carburanti. Sblocco che è l’unica chiave per evitare che alcune voci di spesa, come quella per i comuni in difficoltà, vengano definitivamente cancellate.