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Un defibrillatore alle scuole
del Polivalente di Bari

 
Rita Schena

Reporter:

Rita Schena

defibrillatore

Domenica 09 Ottobre 2016, 09:37

BARI - Una postazione salvavita all’interno del Polivalente di Japigia e una squadra di ragazzi «soccorritori» adeguatamente preparati e pronti a intervenire in caso di bisogno. È l’obiettivo del Lions Club Bari «San Nicola», presieduto da Antonio Grandolfo, che, grazie a una campagna di raccolta fondi, ha acquistato tre defibrillatori. Uno sarà donato all’Elena di Savoia, uno dei quattro istituti superiori che compongono il Polivalente, frequentato da 4.500 alunni e da migliaia di persone fra professori, personale di segreteria e ausiliari.
«La scelta - spiega l’oculista Ivo Vulpi, che per i Lions è il medico che organizza le attività a carattere socio-sanitario - è ricaduta sulla scuola che sforna operatori sociali». La consegna è in programma martedì, alle 12, nell’aula magna dell’istituto. Alla presentazione dell’iniziativa sono invitati a partecipare anche i presidi del Lenoci, del Salvemini e dell’Euclide, insieme agli insegnanti.

Partendo dal presupposto che posizionare un defibrillatore in un posto in cui nessuno lo sa usare è inutile, i Lions si sono fatti carico anche della formazione gratuita per gli studenti e a costi calmierati per i docenti. Il corso, compreso di manuale, e finalizzato a ottenere la certificazione per i partecipanti, è normalmente di 65 euro e impegna cinque ore. «Per venire incontro alle esigenze delle scuole - dice Vulpi - abbiamo cambiato le modalità. La lezione didattica frontale si svolgerà nell’aula magna e sarà gratuita per tutti. Chi vorrà ottenere l’attestato ufficiale di partecipazione dovrà pagare soltanto 30 euro, perché i restanti 25 saranno a carico dei Lions, e i 10 euro per il materiale didattico saranno risparmiati fornendo il manuale in formato pdf, senza dover ricorrere alla stampa».

Dal momento però che la finalità non è soltanto quella insegnare le tecniche di rianimazione cardio-polmonare ai giovani che non possono permettersi di conseguire tale qualifica, ma soprattutto quella di educare i ragazzi al rispetto della vita umana e a essere pronti a intervenire in caso di emergenza, gli studenti non dovranno sostenere alcuna spesa. L’iniziativa ha dunque una valenza sanitaria e sociale. Per chi è vittima di un arresto cardio-circolatorio, il trattamento deve essere attivato entro 3-5 minuti: in assenza di una pronta ripresa del ritmo cardiaco, alla cessazione della circolazione sanguigna consegue inevitabilmente il danno cerebrale. Poiché la finestra temporale disponibile è ben più ristretta rispetto ai tempi medi di arrivo dell’ambulanza, più sono le persone in grado di effettuare un elettrocardiogramma e, se serve, di dare uno shock al cuore, più aumentano le possibilità di evitare conseguenze gravi. Il corso, diretto dalla dottoressa Valentina Cagnetta e dal soccorritore del 118 Sabino Micciantuono, è a cura dell’associazione CAS-Com. Gli studenti e i docenti, prevedibilmente quelli di educazione fisica, faranno attività pratica con un manichino.
Conclude Vulpi: «Avviare un progetto di defibrillazione precoce all’interno di una scuola è importante per iniziare a diffondere la cultura della cardio-protezione e delle prevenzione in generale». [antonella fanizzi] 

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