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Ilva, Regione sosterrà
ricorsi cittadini a Ue
Peacelink: strategia chiara

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Ilva

L'Ilva

Venerdì 23 Settembre 2016, 13:03

L’associazione ambientalista Peacelink di Taranto ha inviato una lettera al Commissario Europeo per l’Ambiente Vella, attraverso la quale fornisce un nuovo report sull'Ilva relativo sia ai potenziali pericoli per i cittadini derivanti dall’inquinamento che alla questione sicurezza nello stabilimento dopo l’ennesimo infortunio mortale. Peacelink parte dal dossier «Non toccate quelle polveri», presentato nei giorni scorsi, sostenendo che «polveri pericolose per la salute dei tarantini non vengono registrate dalle centraline dell’ARPA, che sono per legge tenute a rilevare i valori di PM10 e PM 2.5 ma che non sono idonee a rilevare le polveri specifiche che inquinano Taranto ossia quelle con PM superiore a PM11 e inferiore a PM 0,7 (le centraline hanno filtri a cui sfugge ad esempio il PM 0,1 e le nano-polveri). Il pericolo - osservano Antonia Battaglia, Alessandro Marescotti e Luciano Manna - è che tonnellate di polveri industriali distribuite su persone e ambiente restino incontrollate e che quel killer silenzioso ed invisibile continui a uccidere la popolazione».

Peacelink sottolinea poi che «l'aggiornamento dello Studio Sentieri ha messo in evidenza una importante relazione tra l'aumento di patologie nei giorni in cui l’inquinamento dall’area industriale invade la città» e rammenta «le violazioni evidenziate dall’Ispra in merito alle prescrizioni Aia».

L’associazione si sofferma poi sulle problematiche di sicurezza in fabbrica, tornate alla ribalta dopo la morte «di Giacomo Campo avvenuta il 17 settembre nell’area Afo4: l'ennesimo sacrificio - attaccano i rappresentanti di Peacelink - di una giovane vita, persa sul lavoro, in circostanze ancora da definire e al vaglio della magistratura tarantina. I colleghi di Giacomo, però, riportano di un clima di tensione e nervosismo dentro la fabbrica, dove gli operai sono obbligati a ritmi serrati e pesanti».
L’associazione chiede quindi alla Commissione «di assistere il governo italiano nella definizione di una strategia chiara e definita in merito al futuro dello stabilimento, e degli importanti passi da intraprendere per mettere fine al gravissimo e complesso dramma in atto a Taranto».

«La Regione Puglia intende incontrare i difensori dei 130 tarantini e condividerne le azioni giudiziarie davanti alla Corte di Strasburgo». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a proposito dell’azione legale di 130 cittadini di Taranto e di comuni vicini che hanno presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo denunciando la violazione del loro diritto alla salute e all’integrità psico-fisica in relazione all’inquinamento prodotto dal complesso siderurgico.

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