Tremila posti in deroga sul sostegno e 1086 cattedre su posti comuni per infanzia, primaria e I e II grado in Puglia. Sono le cattedre a disposizione dei tremila docenti che dovranno prendere servizio fuori regione, nonché per i vincitori di concorso e i docenti delle Gae (graduatorie a esaurimento). Purtroppo gli intricati meccanismi della «Buona Scuola» hanno messo l’uno contro l’altro gli aspiranti a quelle cattedre. A rischiare di più gli insegnanti delle Gae, in Puglia sono 6000, che non hanno fatto domanda di assunzione lo scorso anno. Si potrebbero ritrovare senza lavoro già quest’anno e, fra tre anni, esclusi da ogni piano assunzionale. Le cattedre disponibili, infatti, sarebbero destinate alla mobilità e ai vincitori del concorsone falcidiati da prove a volte incomprensibili.
I posti faticosamente reperiti dall’Ufficio Scolastico regionale, sono destinati dunque per la maggior parte ai docenti che in questi giorni chiederanno utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per evitare l’esodo. Il trasferimento potrebbe essere scongiurato per molti docenti di infanzia, primaria e primo grado; per il secondo grado la situazione è più problematica. Le cattedre a disposizione per tutte le classi di concorso per la scuola secondaria superiore sono infatti 328 in tutta la Puglia. Fanno parte dell’organico di fatto e sono a disposizione per le assegnazioni provvisorie che saranno rese note nella prima metà di settembre. Delle tremila persone destinate fuori regione, quindi, almeno 2000 potrebbero essere salvate e rimanere in Puglia con le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie. Gli Uffici scolastici regionali e quelli provinciali in questi giorni sono alle prese con le conciliazioni per coloro che pensano di essere stati danneggiati nell’assegnazione della sede. Le operazioni dovrebbero concludersi nel più breve tempo possibile . Gli errori non sono pochi. Per la maggior parte dei ricorsi sarà il ministero a decidere . La beffa è dietro l’angolo. In caso di accoglimento del ricorso, il docente potrebbe essere trasferito in una sede ancora più lontana.
Nel frattempo però, chi ha avuto la nomina fuori regione dovrà al momento prendere servizio nella scuola di titolarità. I docenti quindi dovranno viaggiare il 31 agosto, verso le sedi che l’algoritmo ha assegnato loro. Per poter rientrare potrebbero aspettare, soprattutto per la secondaria, fino a metà settembre. Tutto questo significa per i docenti con sede definitiva, per bene che vada, albergo o sistemazione in bed and breakfast e costi elevati per vitto, alloggio e spostamenti, prima di poter eventualmente rientrare con le utilizzazioni o le assegnazioni provvisorie . Per chi rimarrà nelle sede assegnata non resta che ricorrere , nel caso si abbiano figli di età inferiore ai 12 anni, al congedo parentale sempre che non lo si sia già utilizzato nel preruolo. La legge prevede per le lavoratrici madri e per lavoratori padri di fruire di 6 mesi di congedo dal servizio. Chi è figlio referente unico di genitore che fruisce della legge 104, può richiedere anche il congedo biennale per l’assistenza al genitore. Ultima ratio la richiesta al dirigente di aspettativa per motivi di studio o familiari senza assegni.
Il movimento dei nastrini rossi non si rassegna. «Non rinneghiamo il tanto atteso posto a tempo indeterminato - sostiene Francesca Marsico - ma continuiamo a lottare perché le cattedre qui ci sono, ne siamo noi l’esempio concreto con i nostri molteplici anni di precariato nelle Gae (le graduatorie provinciali) di appartenenza, ne sono l’esempio i posti in deroga, oltre 3mila solo quest’anno. Renderle di organico di diritto, istituire dappertutto il tempo pieno, eliminare le classi pollaio per il Sud contribuirebbe a contrastare abbandono e dispersione, e naturalmente permetterebbe a tutti noi docenti di rientrare in Regione».
In piena sintonia Roberto Calienno della Cisl che ribadisce «ampliare l'organico, utilizzare le assegnazioni su part time, consentirebbe di accontentare le legittime aspettative del movimento "Nastrini rossi" e consentirebbe anche ai docenti delle Gae di lavorare su incarico annuale. A questo punto, per l'anno scolastico 2016/17 e per i docenti delle Gae dovrebbe intervenire la Regione Puglia con il progetto "Diritti a scuola" e con un protocollo con il Miur per il riconoscimento integrale del punteggio». La posizione della FLC CGIL è ancora più precisa. Contestando tagli e numeri del ministero ed evidenziando che in Puglia la media alunni per classe è superiore alle altre regioni Claudio Menga sostiene che : «le 933 classi mancanti sviluppano un organico docenti pari a 1.838, il che porterebbe all’incredibile cifra di 3.573 posti aggiuntivi se applicassimo la media nazionale di 2,03 docenti per classe anche alle classi mancanti. L'organico di fatto - continua Menga - è passato in soli 9 anni da 63.354 del 2007/08 ad appena 46.759 del 2016/17 con un taglio di 16.345 posti di cui 540 solo nell’anno che sta per iniziare. Numeri impietosi - conclude Menga - che richiedono una battaglia a favore di un tempo scuola il più esteso possibile in Puglia - e in tutto il Sud - chiamando in causa anche la Regione Puglia che deve fare la sua parte possibilmente in stretta connessione con le altre regioni meridionali e con le OO. SS. di categoria».
Una battaglia comune dunque, che avrà come nemico principale non solo il governo ma soprattuto il ministero dell’Economia che dovrebbe autorizzare il ripristino di condizioni paritarie tra tutte le regioni autorizzando nuove assunzioni e trasformando nella prossima finanziaria l’organico di fatto in organico di diritto.
Scuola, docenti col fiato sospeso

La Buona scuola ha messo i neo assunti (ora aiutati da una deroga per ottenere le assegnazioni provvisorie) contro quelli che non hanno accettato l'assunzione
Sabato 20 Agosto 2016, 09:00