ROMA - «L'Europa è la nostra seconda casa, dobbiamo cambiarla». La dichiarazione è del premier italiano Matteo Renzi riunito a palazzo Chigi. «Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa, è il nostro futuro», ha ripetuto Renzi, su Twitter, dopo la vittoria del 'Leave' al referendum in Gran Bretagna.
Da indiscrezioni sembra che ci sia stata una telefonata tra la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il premier Matteo Renzi dopo il voto su Brexit.
«Il popolo britannico ha scelto, noi rispettiamo la decisione. Ora si volta pagina». Così il premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi. «Sono qui per dirvi che l’Italia farà la sua parte nel percorso che si apre. Il governo e le istituzioni europee sono nelle condizioni di garantire con ogni mezzo la stabilità finanziaria e la sicurezza dei consumatori», ha spiegato il premier. «L'Europa è la nostra casa, la casa nostra e dei nostri figli e nipoti. Lo diciamo oggi più che mai, convinti che la casa vada ristrutturata, forse rinfrescata ma è
la casa del nostro domani».
«Il mondo ha bisogno molto dell’Ue, di un’Europa del lavoro, del coraggio, della libertà, della democrazia. In un parola il mondo che verrà ha molto bisogno dell’umanesimo europeo». Così Matteo Renzi aggiungendo che «a chi chiede più sicurezza e tranquillità ci sono 70 anni di storia a dimostrare che la pace è stata possibile grazie all’unione e non alla divisione».
«Il 25 marzo 2017 ricorderemo i 60 anni della firma dei primi trattati europei: vogliamo arrivare a questo compleanno coinvolgendo e facendoci coinvolgere da tutte le istituzioni europee e segnando un lavoro comune di condivisione e unità perché noi italiani sappiamo cosa significa avere la responsabilità verso la storia. Essere responsabili verso la storia non significa solo avere responsabilità verso il passato, ma soprattutto verso il futuro». «Arriveremo al 25/3 nella convinzione che nei momenti di
difficoltà l’Europa tira fuori il meglio di se stessa».
«L'Italia è tornata solida, il nostro Paese ha il dovere di offrire questa solidità anche agli altri partner europei e per questo siamo impegnati fin da domani, a iniziare dai ministri degli esteri, e poi lunedì a Berlino in un incontro con Merkel e Hollande», ha sottolineato il premier, «Oggi - ha sottolineato - è un giorno senza precedenti, un giorno non facile. Ma l’Europa ha dimostrato nel corso della sua storia di essere più forte di ogni e qualsiasi difficoltà».
SALVINI: ORA TOCCA A NOI - «Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e
ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit». Così esulta su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, per la vittoria
del Leave in Gran Bretagna. «Oggi è un gran bel giorno. Ora vediamo che succede», ha detto il segretario della Lega Nord a Radio 24, dopo la vittoria della Brexit al referendum in Gran Bretagna sull'uscita dall’Unione Europea.
PITTELLA: GIORNO TRISTE MA NON E' IL FUNERALE DELL'UE - «Sicuramente è un giorno molto triste per l’Europa, ma non è il funerale dell’Unione europea»: lo ha detto il presidente del gruppo Gianni Pittella entrando al Parlamento Ue. «Noi rispettiamo integralmente la volontà dei cittadini britannici e chiediamo che ci siano procedure veloci per la notificazione del recesso e per la negoziazione del rapporto che sarà tra Ue e un Paese terzo, con ciò che ne consegue a danno dei cittadini britannici», ha detto. «Dopo questo risultato è indispensabile che le forze europeiste siano unite e sappiano dare risposte ai cittadini delusi dall’ austerità, abbiamo bisogno di una politica economiche che rilanci la crescita e l’occupazione e che recuperi le aree sociali più emarginate» e «abbiamo bisogno di mettere su un cantiere per una maggiore integrazione dell’Ue, serve un governo economico e finanziario dell’Ue, serve un bilancio comunitario forte, un ministro delle finanze dell’Ue e serve che i cittadini si sentano più coinvolti nell’Ue anche con l’elezione diretta del presidente della Commissione europea», ha concluso.
RENZI, VISCO E PADOAN RIUNITI A PALAZZO CHIGI - Si è tenuta questa mattina presso la Sala Situazioni della Presidenza del Consiglio una riunione sugli esiti del referendum inglese, convocata da Matteo Renzi. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi. Alla riunione hanno partecipato il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il Ministro per lo
Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti e il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
IL MINISTRO GENTILONI - «Siamo di fronte a un momento per l'Europa molto difficile. Nonostante ci si sia a lungo
attrezzati a gestire le conseguenze di questa decisione, non ci nascondiamo le difficoltà del momento». Ma sul piano politico
questa «deve essere una sveglia per l’Europa». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, alla Farnesina.
PRODI: E' UN SEGNALE DI MALESSERE - «Male, molto male!». Risponde così, ai microfoni di Radio Vaticana, Romano Prodi alla domanda su come abbia preso la notizia della Brexit. «Sono andato a dormire con la tranquillità che la Gran Bretagna rimanesse nell’Unione - racconta - e questa mattina mi sono svegliato con la consapevolezza che tutto era diverso» Poi discuteremo di tutte le conseguenze nel breve periodo, delle Borse che scendono, anche se questo mi preoccupa fino a un certo punto, perché credo che le conseguenze economiche non siano grandissime. Ma questa Brexit è il grande segnale del malessere non nei confronti dell’Europa, ma di tutta la politica che viene fatta oggi ovunque».
La Brexit può risultare «utile" all’Europa, perché potrebbe spingere il Paese leader, cioè la Germania «a decidere per il bene», e in tal senso la soluzione può giungere lunedì dall’incontro tra Merkel, Hollande e Renzi, "altrimenti il giro di Tusk per l’Europa è inutile».
MEF: EFFETTI LIMITATI SULL'ECONOMIA REALE ITALIANA - «L'uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avrà effetti comunque limitati sull'economia reale italiana. La solidità dei fondamentali delle imprese tornerà presto a prevalere sulla volatilità dei mercati finanziari». Così il Mef in una nota dopo la riunione, presieduta dal ministro Pier Carlo Padoan, del comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. «I fondamentali del sistema bancario restano solidi. In un contesto di volatilità generalizzata a livello globale, le autorità seguono con attenzione la situazione».
EMILIANO: L'EUROPA DEVE DIVENTARE UNIONE POLITICA - «La Gran Bretagna ha vinto una guerra mondiale per tenersi unita all’Europa. Oggi, con un voto convocato in maniera sconsiderata da un leader in crisi che pensava attraverso il referendum di rafforzare la propria leadership, se n'è andata». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano in diretta su La7 a "L'Aria che tira". «Mi auguro che la Scozia e l’Irlanda abbiano la forza di raccontare al resto degli inglesi quanto invece è stata importante l’Unione Europea. Bisogna però anche dire - aggiunge Emiliano - che il carrozzone europeo, così come è fatto, è impresentabile e ha determinato una reazione popolare, sicuramente irrazionale, ma che avremmo potuto evitare facendo un lavoro più coerente con i fini dell’Unione europea. L'Unione Europea deve diventare un’unione politica. E sinceramente per arrivare a questo passaggio nessuno lavora: sono tutti interessati - conclude il governatore - ad avere vantaggi economico-finanziari con un ruolo nell’Ue, ma nessuno lavora a costruire un’unità politica che crei un vero popolo europeo».