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L'Agea nella tempesta
domande ormai scadute

 
Marco Mangano

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Marco Mangano

L'Agea nella tempesta  domande ormai scadute

Dopo la messa in mora Copagri, appello del consigliere Vizzino

Lunedì 20 Giugno 2016, 12:02

di Marco Mangano

Fondi comunitari a rischio: una persecuzione per il popolo dei campi pugliese. Come se non fossero sufficienti «Rete per il lavoro di qualità» (che prevede, per tentare di contrastare il caporalato, che le aziende possano vendere i prodotti alla grande distribuzione - perché questa possa commercializzarli con il marchio proprio - solo dopo avere ottenuto un certificato dall’Inps), contributi previdenziali stellari, costi della manodopera da capogiro, ecco la mazzata finale. L’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, è nell’occhio del ciclone. La vicenda - come riferito dalla Gazzetta - è stata denunciata dalla Copagri di Puglia. La confederazione ha messo in mora l’Agenzia con un’azione legale: non avrebbe provveduto, con il proprio sistema agricolo nazionale, a dotare le strutture dei Centri di assistenza agricola (Caa), in maniera chiara e completa, delle disposizioni necessarie a compilare in modo corretto le domande per l’ottenimento dei fondi europei, la cui presentazione scadeva il 15 giugno.

Insomma, un casotto bello e buono. Gli animi sono surriscaldati. A riprova di ciò un appello lanciato da Mauro Vizzino, consigliere regionale del gruppo «Emiliano sindaco di Puglia» all’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Leo Di Gioia. A quest’ultimo viene chiesto di intervenire, in qualità di coordinatore delle Regioni, sul governo per fare chiarezza circa le pratiche per le domande Pac (Politica agricola comune) e Psr (Programma di sviluppo rurale) che rischiano l’annullamento per «le gravi carenze dell’Agea».

«Adesso - denuncia Vizzino - produttori agricoli e imprese rischiano danni incalcolabili per i ritardi o le irregolarità nelle domande di aiuto causati dalle carenze dell’Agea. Sarebbe grave se il mondo agricolo, già così pesantemente colpito dalle crisi di mercato, finisse per perdere le uniche risorse disponibili senza avere alcuna responsabilità».

Nei campi la tensione è tangibile: i fondi che l’Agea avrebbe erogato alle aziende avrebbero costituito una boccata d’ossigeno quanto mai importante. Nella regione si registra una vera e propria moria di aziende. Ci si augura che si trovi la maniera di restituire speranze a un settore in ginocchio, anche per calamità atmosferiche (si pensi alla grandine che ha distrutto le ciliegie Bigarreau, Giorgia e Ferrovia). L’emergenza Xylella Fastidiosa, la batteriosi che condanna a morte gli ulivi salentini, ha aumentato la tensione - con ricadute a tutto campo - fra gli addetti ai lavori (a partire dai vivaisti), generando un clima di sfiducia molto pesante. E le prospettive sono tutt’altro che rosee.

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