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Girone, la prima notte a casa
«Bisogno di tranquillità»
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Rita Schena

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Rita Schena

Salvatore Girone

Domenica 29 Maggio 2016, 13:20

30 Maggio 2016, 21:37

BARI - «Ciao Girone, come stai?": è il piccolo Antonio, sei anni, a correre incontro e stringere la mano al fuciliere di Marina Salvatore Girone, appena esce dalla sua villetta a Torre a Mare, il quartiere a Sud di Bari dove ha trascorso la prima notte con la sua famiglia. Un momento tanto atteso dopo i quattro anni in cui l’India lo ha trattenuto con l'accusa di aver ucciso due pescatori con il commilitone tarantino Massimiliano Latorre.

Girone, che ieri è tornato da Nuova Dehli, sembra riposato, sorride e usa occhiali scuri per ripararsi dal sole che picchia forte sul cortile di casa sua, dove sventolano ancora le bandierine tricolore che ha trovato al suo arrivo. La luce del giorno, intanto, svela sul muro un cuoricino che racchiude la scritta, con la calligrafia incerta di un bambino, «Girone è mio padre», firmato Mart, probabilmente sua figlia Martina.

Ai cronisti che lo aspettano da ore e gli domandano come abbia dormito, Girone risponde: «Bene, grazie». Poche parole perché, spiega sua moglie Vania poco prima che vadano via, "Salvatore è un militare e in questo momento non può rilasciare interviste». Vania sottolinea che ora la «famiglia è unita, felice, ma vuole sentirsi libera». Libera di recuperare quella normalità difesa anche dagli zii che in mattinata, per primi, fanno visita alla famiglia: «Non abbiamo nulla da dire, è chiaro che Salvatore voglia stare solo con la sua famiglia, voi che fareste al posto suo?».
Girone, da ieri, è tornato nella città in cui vive da sempre, ma in una nuova abitazione dove la famiglia si è trasferita da poco.

«Durante la festicciola per il suo rientro - riferisce il suo vicino Piero Daugenti - Salvo mi ha detto 'bene, adesso so che anch’io abito quì». «Ora è finalmente sereno, molto felice», aggiunge, «ed è importante sia tornato a casa perché i suoi figli avevano bisogno del papà».

Proprio il primogenito Michele, nel pomeriggio, scrive su Facebook che Salvatore «è il mio orgoglio», decorando la scritta con un cuoricino rosa. E incassando gli auguri e il consueto affetto dei sostenitori dei 'leoni del San Marcò: «Girone è l'orgoglio di tutti noi, dei suoi parenti, amici e di tutti gli italiani».

Salvatore, con sua moglie e i due figli, ha pranzato a casa del papà Michele. Con il quale ha forse condiviso il gelato al gusto 'marò', inventato per l’occasione da Franco Dituri che in mattinata ne ha consegnato una vaschetta a casa Girone. «È un variegato bianco, rosso e verde, fatto di pasta di mandorle, amarena e pistacchio - spiega il gelataio - l’ho consegnato a Vania e mi ha promesso che verranno presto a trovarmi».

Per l’immediato futuro Felice Belcore, amico di Salvo, immagina che il fuciliere voglia proseguire gli studi in Scienze politiche intrapresi a Delhi. «L'ho sentito una ventina di giorni fa tramite Facebook, quando non sapeva che sarebbe tornato - racconta - stava studiando ed era più preoccupato per quello che succedeva a Torre a Mare di quanto non lo fossimo noi per lui». 

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