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Delitto Marchitelli - Chiesto ergastolo

 
Delitto Marchitelli - Chiesto ergastolo

Lunedì 21 Gennaio 2008, 18:02

19 Novembre 2024, 17:20

BARI - Una condanna alla pena dell'ergastolo, altre tre a 30 anni di reclusione e un'assoluzione: queste le richieste della Procura di Bari per i presunti componenti del gruppo di fuoco a giudizio per l'omicidio del quindicenne studente-garzone di una pizzeria, Gaetano Marchitelli, assassinato per errore il 2 ottobre 2003 nel rione Carbonara di Bari nel corso della sanguinosa guerra tra i clan mafiosi rivali Di Cosola e Strisciuglio.
Le richieste di pena sono state avanzate dal Pm inquirente della Dda, Desirè Digeronimo, alla Corte d'assise di Bari dinanzi alla quale sono complessivamente a giudizio 17 imputati. Per gli altri 12 (oltre ai cinque imputati accusati del delitto) sono state chieste un'assoluzione e undici condanne a pene comprese tra i 18 anni e i tre anni di reclusione.
L'ergastolo è stato chiesto per Luigi Guglielmi, di 25 anni, che - secondo l'accusa - a bordo dell'auto dei sicari imbracciò il fucile dal quale partì il proiettile che uccise Marchitelli; 30 anni sono stati chiesti per i ventiduenni Vincenzo Guglielmi (fratello di Luigi), Giovanni Partipilo e Francesco Luigi Frasca; assoluzione per il calabrese Francesco Costa, di 27.
La famiglia Marchitelli ha chiesto un risarcimento dei danni di due milioni di euro, il Comune di Bari di 1,5 milioni.
Per l'omicidio è già stato condannato a 30 anni di reclusione (con rito abbreviato, in appello) Domenico Masciopinto, di 23 anni. L'imputato fu sottoposto a fermo dalla Polizia l'8 ottobre 2003 con l'accusa di essere una delle persone - gli altri suoi presunti complici furono arrestati il 31 agosto 2004 - che fecero parte del gruppo di fuoco che uccise il minorenne.
Masciopinto apparteneva - secondo gli inquirenti - al clan Di Cosola in contrasto con la famiglia Strisciuglio per il dominio dei traffici di stupefacenti nei quartieri Carbonara e Ceglie del Campo di Bari. Agli Strisciuglio appartenevano, sempre secondo gli investigatori, i cugini Michele e Raffaele Abbinante, di 30 e 26 anni, veri obiettivi dell'agguato nel quale fu ucciso il minorenne, garzone di una pizzeria la sera e studente della seconda classe di un istituto tecnico di giorno.
Il ragazzo si trovava per strada quando i sicari spararono per colpire gli Abbinante nel gruppo di persone ferme davanti alla pizzeria: oltre a Marchitelli, che morì sul colpo, fu ferito un quattordicenne suo conoscente. I famigliari di quest'ultimo hanno chiesto oggi ai giudici un risarcimento danni di 500mila euro.

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