La designazione "europea" è ovviamente stata l’argomento principale di una campagna elettorale caratterizzata, soprattutto nelle due settimane del ballottaggio, da toni molto aspri. Non a caso De Ruggieri – avvocato, 79 anni, consigliere regionale lucano dal 1985 al 1990 con il Partito repubblicano - nella prima conferenza stampa da sindaco, nel pomeriggio, ha sottolineato l’effetto "boomerang" degli attacchi sferrati dal Pd e dalla coalizione di centrosinistra "contro la mia onestà e contro la mia moralità". Messa alle spalle la festa per l'elezione, De Ruggieri chiede per il 2019 infrastrutture (in primis la ferrovia: Matera è l’unico capoluogo di provincia non servito da una stazione delle Fs) e lavora già sulla giunta. Molto probabilmente nell’esecutivo avranno un ruolo di primo piano i rappresentanti delle liste civiche che 15 giorni fa avevano sostenuto il candidato sindaco Angelo Tortorelli e che per il secondo turno, con una "dote" del 13% risultata poi decisiva, hanno optato per l’apparentamento con la coalizione del neo sindaco.
Problemi di tutt'altro genere ci sono nel centrosinistra, e in particolare nel Pd lucano, che, come successo nel giugno 2014 a Potenza, paga a carissimo prezzo lotte intestine e vecchie ruggini "nascoste" in campagna elettorale ma poi emerse completamente nel ballottaggio da cui Adduce partiva in "pole position". In serata il presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd), ha invitato "il Partito democratico e le forze della coalizione di centrosinistra a interrogarsi, con onestà intellettuale e grande senso di responsabilità, su un risultato forse eccessivamente severo, e sicuramente anche ingiusto, nei confronti di chi ha governato la città negli ultimi cinque anni. Ma sul quale ognuno di noi, per la propria parte – conclude il governatore lucano – dovrà attentamente riflettere".