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Case a giovani coppie l'idea del Comune con il fondo «Esperia»

 
Case a giovani coppie l'idea del Comune con il fondo «Esperia»

Lunedì 30 Giugno 2014, 10:23

03 Febbraio 2016, 05:14

di FABIO VENERE

TARANTO - La rigenerazione della Città vecchia di Taranto parte dal suo ripopolamento. Ed in particolare, passa dalla necessità non più rinviabile di far tornare tra i vicoli le giovani coppie. Sbaglia, quindi, e non poco, chi pensa che gli interventi edili siano condizione necessaria e sufficiente per riqualificare il Borgo antico così avvilito da decenni di degrado. Gli sforzi ed i tentativi sinora compiuti hanno, infatti, dato risposte parziali e soprattutto hanno impiegato tempi lunghi. Lunghissimi. Ed allora, come si può mai ristrutturare gli edifici della Città vecchia ed al tempo stesso far tornare anche le giovani coppie? Il duplice obiettivo è ambizioso e, quindi, difficile eppure il Comune sembra intenzionato a perseguirlo ugualmente.

Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, ci sono stati nelle scorse settimane dei colloqui, ancora informali ed embrionali, tra i tecnici dell’Amministrazione comunale ed alcuni funzionari di Cassa depositi e prestiti (Cdp). La «cassaforte» statale, infatti, gestisce un fondo denominato «Esperia » che va proprio in questa duplice direzione. Da un lato, ristruttura edifici pubblici (è questa la condizione indispensabile) e dall’altro attua una politica di housing sociale concedendo le abitazioni ristrutturate a giovani coppie. Gli immobili, dunque, devono essere esclusivamente pubblici e non vengono ammessi agli interventi di recupero gli stabili in cui c’è anche una minima quota di proprietà privata.

Il Comune di Taranto ha nel Borgo antico un vasto patrimonio immobiliare. Molto vasto, è vero ma costituito in misura rilevante da veri e propri ruderi. Questo dato, da quel che filtra, è stato già comunicato ai funzionari di «Cdp» che, però, non hanno fatto alcun passo indietro. Non si sono spaventati dalle condizioni statiche degli immobili. L’importante è che siano esclusivamente pubblici. Anzi, sarebbero in attesa che i tecnici comunali inviino alcune schede sui primi stabili da ristrutturare.

Come funzionerebbe il meccanismo? Il Comune individua gli immobili da riqualificare, contatta il Fondo Esperia che, a sue spese, riqualifica gli edifici. L’Amministrazione comunale poi stabilisce l’importo minimo per dare in locazione gli appartamenti. Il canone potrebbe oscillare, a grandi linee, tra le 200 e le 250 euro mensili. Poi, il Comune stila una graduatoria delle giovani coppie in attesa di ricevere un alloggio e comunica i nominativi al Fondo. Il gestore poi potrebbe anche, sempre partendo dal dato minimo imposto dal Comune, indire un’asta tra i potenziali locatari in caso di parità di offerta e di requisiti. A quel punto, la differenza (il saldo positiva) tra il dato di partenza (200 euro ad esempio) e il successivo importo poi determinato dall’asta finisce nelle casse del Municipio.
Dopo un periodo da determinare (venti o venticinque anni in genere), in caso di mancato rinnovo del canone, l’immobile ristrutturato della Città vecchia torna poi nella disponibilità del patrimonio del Comune. Per assegnarlo, ovviamente, ad altre giovani coppie.
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