ROMA - Zeppe, espadrilles e sandali-gioiello: nell'estate 2006 i piedi e le calzature delle donne balzano in primo piano, con proposte moda dedicate a chi ama mettersi in vista, con le zeppe vertiginose o i sandali con tacchi a spillo decorati con cristalli da abbinare rigorosamente con l'abito da sera o le più semplici, ma elaborate espadrilles.
I sandali lanciati da La Perla hanno il tacco fasciato di pizzo macramè oppure sono decorati con pietre preziose, come quelli proposti da Pollini. Le decorazioni prevedono talvolta un look naturale: dettagli in stile indiano, asiatico ed africano entrano nella moda con il termine etno-look. Brillano come gioielli i sandali decorati con swarowsky di Renè Caovilla. Appartengono alla fascia lusso anche quelli in pelle color oro o argento di Vicini e di Sergio Rossi. I sandali di Jimmy Choo sono rigorosamente con tacco a spillo, hanno spesso listini di pelle oro, intrecci di fili d'argento o decori di cristalli. La fondatrice e presidente della Jimmy Choo è Tamara Mellon che ha fatto proprio il nome di Choo, artigiano malese che svolgeva l'attività di calzolaio, e l'ha reso uno dei nomi più famosi nel mondo, citato anche in Sex and The City. Jimmy Choo lavorava per pochissimi clienti vip come Lady Diana quando è arrivato il «ciclone» Tamara che, mentre lavorava come assistente moda a Vogue, si è imbattuta in Choo e nelle sue creazioni, restando folgorata. E con il denaro della famiglia Mellon e la creatività del signor Choo è nato il marchio.
Anche le espadrillas e le loro sorelle più eleganti, le campesinas, hanno tacco a zeppa e lacci intorno alle caviglie.
Le espadrilles nascono nei paesi baschi. Già indossaste dai pescatori napoletani e spagnoli nel 1200, diventano una bandiera dell'abbigliamento alternativo negli anni Settanta. Con il tempo hanno saputo aggiornarsi: da semplici scarpe in tela senza tacco, sono diventate ultrafemminili con l'aggiunta di zeppe e lunghi lacci da annodare alla caviglia.
Sdoganate definitivamente dal genere alternativo, da un paio di anni le espadrilles sono oggetto di revival e la tendenza emerge dai modelli proposti dagli stilisti in mille varianti: rivestite in pelle o tessuto, decorate o semplici, con lacci alla caviglia o senza, in tinta unita in tutti i colori possibili, a righe, in fantasie madras o floreali.
Infine, la zeppa, in tutte le varianti, anche decorata con pietre preziose, ha invaso il mercato delle calzature femminili, con altezze che sfiorano i 16 centimetri. Ma anche al momento della loro nascita, nel 1600, procurarono guai e distorsioni alle donne che le indossavano. Nel tardo 1400 fino a metà del 1600 le scarpe con le zeppe raggiunsero una grande notorietà. Il loro nome era chopine: una sovra-scarpa si calzava sopra a una più graziosa proteggendola da fango e sporco. La suola era realizzata in sughero o legno, e ricoperta di velluto. Le veneziane fecero delle zeppe uno status symbol, rivelatore della loro ricchezza. Ma da questo si passo a considerarle come calzature di donne «depravate» e ci fu anche chi propose che venissero messe al bando, anche perchè spesso le prostitute veneziane indossavano le chopine così da essere notate anche grazie alla loro statura dai clienti dell'epoca. La loro popolarità si estese comunque in tutta l'Europa, in particolare in Francia e Inghilterra.
Dopo circa 200 anni, donne e stilisti sono sembrati d'accordo sulle scarpe con un tacco e una suola più spessa per raggiungere degli effetti simili senza precludere troppo la praticità nel camminare. Negli anni '30 emerse un nuovo e più convincente stile, specialmente durante gli anni della seconda guerra mondiale. Verso la fine di quel periodo infatti le scarpe con la zeppa riapparvero con struttura che comunque era in questo periodo pratica e moderna. I più noti stilisti di moda del tempo, comunque, avevano una visione differente e crearono dei modelli abbastanza azzardati. Le zeppe divennero popolari con il tacco di sughero rincalzato. Il materiale utilizzato per la la fabbricazione era in prevalenza legno ma soprattutto sughero grazie alla sua leggerezza e alla facilità con cui poteva essere lavorato.
Le spiagge vennero invase dai modelli più stravaganti e colorati. Lo stilista che più contribuì con i suoi modelli a rendere popolare le zeppe negli anni a cavallo fra i '30 e i '40 fu Salvatore Ferragamo, le cui più belle creazioni sono raccolte in un museo a Firenze.
















