I tre locali “abusivi” in cui erano conservati i 220 sacchi di cacao erano – secondo il Nas – “notevolmente sporchi, con diffuse muffe ed infiltrazioni di acqua, dove le evidenti spaccature dei muri, della pavimentazione e della soffittatura avevano causato il percolamento di acqua piovana direttamente sui sacchi di cacao, numerosi dei quali, peraltro, scaduti anche da 3 anni”.
Secondo i carabinieri, il prodotto sequestrato (del valore di circa 60mila euro) era destinato alla produzione delle tradizionali uova pasquali da distribuire ad esercizi commerciali delle provincie di Lecce e Brindisi. Il titolare 23enne ed il gestore di 38 anni dell’azienda dolciaria sono stati denunciati per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione.