I soldi ci sono. Per una volta sono pronti sui tavoli romani da tempo. Un milione e settecentomila euro che servono per la messa in sicurezza. Nonostante questo, però, i lavori per la sistemazione della storica diga di Muro Lucano non partono. Un problema che l’Amministrazione comunale del paese del Marmo Melandro ha cercato di risolvere, senza, però, avere risposte certe. Eppure la riattivazione della diga e soprattutto della centrale idroelettrica ad essa collegata potrebbero rappresentare una buona opportunità per fronteggiare i problemi energetici regionali. Occorre intervenire presto, quindi. In questo quadro di ritardi e problemi burocratici, però, una buona notizia c’è: il commissario delegato per gli interventi urgenti per la messa in sicurezza delle grandi dighe, Roberto Guercio, ha dato 30 giorni per l ’avvio delle manifestazioni di interesse per l’invaso murese.
«Vogliamo portare a termine la messa in sicurezza definitiva dell’ invaso murese in tempi celeri – precisa il commissario in una nota - vagliando tutte le ipotesi alternative di messa in sicurezza anche attraverso l’individuazione di eventuali soggetti pubblici o privati prima di mettere in atto attività per la progettazione e la più rapida realizzazione di interventi definitivi atti a ripristinare le sufficienti condizioni di sicurezza a tutela dell’incolumità pubblica e dell’integrità del bene. Per questo entro 30 giorni dovranno essere consegnate le manifestazione di interesse all’eventuale acquisizione e presa in gestione completa». Manifestazioni d’interesse che - secondo indiscrezioni - sono state già inviate da parte di alcune società pubbliche e private. Ma se questo è un aspetto, l’altro riguarda la centrale idroelettrica che il comune vuole riavviare. Il sindaco Mariani, infatti, ha chiesto alla Regione una pronuncia di compatibilità ambientale per la riattivazione della centrale.
«Con la delibera di giunta 82 del 2009 – sostiene Mariani - il Comune prendeva atto dell’interesse della Società Brulli Energia srl al ripristino della struttura ed alla riattivazione della diga finalizzata alla funzione di produzione di energia idroelettrica. La Società idroelettrica lucana ha informato il comune dello sviluppo dell’iter attuativo. Pertanto abbiamo chiesto alla Regione di adoperarsi in tempi celeri per chiudere la questione. Tra l’altro Muro Lucano è il primo comune d'Italia che ha puntato i riflettori su “Progetti pilota” grazie allo strumento degli accordi volontari in ambito energetico-ambientale». Ed a soffermarsi su questi accordi è anche il vice sindaco del paese lucano, Vincenzo Caputi, che proprio ieri ha tenuto un summit tecnico-operativo con i rappresentanti delle aziende che hanno risposto al bando. «Il Comune di Muro Lucano ha ricevuto ben 73 “manifestazioni di interesse” - precisa - Le risultanze in termini di conferma delle volontà delle aziende nella realizzazione dei progetti pilota sono positive e comunque denotano una concreta attivazione così come auspicato dall’amministrazione murese».