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Nuovo disastro in Alaska: in mare 2,3 milioni di litri di combustibile pesante

 

Venerdì 10 Dicembre 2004, 21:22

01 Giugno 2025, 19:40

ANCHORAGE (Alaska - Stati Uniti) - Quindici anni dopo l'incidente alla Exxon Valdez, l'Alaska rischia un nuovo disastro ambientale. Un mercantile battente bandiera della Malaysia si è incagliato martedì al largo delle isole Aleutine, nel mare di Bering, e si è spezzato in due: avrebbe già perso molti dei 2,3 milioni di litri di combustibile pesante che trasportava.
A rendere ancora più drammatica la situazione, un elicottero inviato ieri a trarre in salvo l'equipaggio della nave "Selendang Ayu" è precipitato. Solo quattro delle dieci persone a bordo sono state recuperate subito dalla gelide acque del Mare di Bering; le speranze di trovare vivi gli altri sono pressoché nulle.
L'elicottero era già riuscito a portare in salvo 20 membri dell'equipaggio della nave. Altri sei sono dispersi.
Ora le autorità dell'Alaska si trovano ad affrontare prima di tutto l'emergenza ambientale. La "Selendang Ayu", lunga 225 metri, era partita carica di soia da Tacoma, nello stato di Washington, ed era diretta in Cina. Non avendo in programma fermate in Alaska, la nave non aveva presentato un piano di emergenza anti-fuoriuscita di combustibile che lo stato richiede alle imbarcazione che attraccano in uno dei suoi porti.
Quando si è incagliata, la "Selendang Ayu" era al largo dell'isola di Unalaska, circa 1.300 chilometri a sudovest di Anchorage. La zona è a ridosso del parco naturale dall'Alaska Maritime National Wildlife Refuge da cui è amministrata. Tutta l'area è una riserva importantissima per uccelli e mammiferi come i leoni marini Steller in via di estinzione, ha spiegato il responsabile del Refuge, Greg Siekaniec.
L'incidente si è verificato a circa 1.400 chilometri a est di Prince William Sound, dove nel 1989 la Exxon Valdez finì contro uno scoglio. È stato il più grave disastro ambientale della storia americana.
Non si conoscono invece per il momento i rischi reali della gigantesca falla alla "Selendang Ayu", ma vi sarebbero già danni. I biologi che hanno sorvolato la zona in aereo «hanno visto pochissimi uccelli dove è fuoriuscito il combustibile», ha spiegato Siekanic, «il petrolio ha cominciato a spostarsi, non abbiamo idea di quanto sia». Pompare il liquido finito in mare sarà difficilissimo, vista la grande distanza del luogo dell'incidente da Unalaska e le condizioni meteorologiche avverse.

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