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«Spesi tutti i fondi Ue Ma al Sud Italia 36% disoccupati»

 
«Spesi tutti i fondi Ue Ma al Sud Italia 36% disoccupati»

Giovedì 15 Luglio 2010, 17:52

02 Febbraio 2016, 22:03

ROMA – Le risorse comunitarie del ciclo 2000-2006 assegnate all’Italia sono state quasi integralmente utilizzate (le risorse non utilizzate sono state pari all0 0,33% del totale). Lo ha detto il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, che questo pomeriggio è intervenuto alla Camera, insieme al presidente Gianfranco Fini, alla presentazione del Rapporto annuale 2009 sugli interventi nelle aree sottoutilizzate. 

«Le ingenti risorse comunitarie del ciclo 2007-2013 (60,5 miliardi di euro, di cui 43,6 concentrate nelle Regioni Convergenza) – ha detto il ministro – sono in corso di programmazione, con qualche ritardo ma nel sostanziale rispetto degli obiettivi annuali di spesa (rilevanti per evitare il disimpegno automatico) anche grazie alle recenti modifiche regolamentari che hanno ridotto per il 2010 gli obiettivi di spesa». 

Secondo Fitto però «l'avanzamento procedurale delle opere programmate, nello stesso periodo, nell’ambito degli Accordi di Programma Quadro finanziati anche dal Fondo Aree Sottoutilizzate con le Regioni, evidenzia per il Mezzogiorno che solo il 27% degli interventi è stato completato, il 46% ha aperto i cantieri e l’11% è prossimo all’apertura, mentre il 15% si trova ancora in fase progettuale. Nel Centro Nord lo stato d’avanzamento dei progetti è più elevato: 32% sono i lavori chiusi e 50 per cento i cantieri aperti».

"AL SUD DISOCCUPAZIONE GIOVANILE AL 36%"
Permane il trend negativo sui livelli di disoccupazione dei giovani nel Sud Italia. Il tasso di disoccupazione dei giovani nella fascia di età 15-24 anni, a livello nazionale, è giunto, ad aprile 2010 al 29,5%, con percentuali medie nel 2009 pari al 36% nel Sud e al 20,1% nel Centro Nord. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale 2009 del Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica sugli interventi nelle aree sottoutilizzate, presentato oggi dal ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. 

I riflessi della crisi sull’andamento del mercato del lavoro registrano nel 2009 una caduta dei livelli occupazionali più marcata al Sud: -3% contro -1,1% nel Centro Nord con una prosecuzione anche nel primo trimestre 2010 che ha evidenziato una nuova flessione degli occupati meridionali (-0,4% rispetto al quarto trimestre 2009), a fronte di un moderato incremento (0,3%) nel resto del Paese. 

"CON LA CRISI DIVARIO NORD/SUD E' TORNATO INDIETRO DI 10 ANNI" 
«C'è un ritardo del Mezzogiorno in termini di PIL sia rilevante sia, nonostante gli sforzi fatti anche nell’ultimo decennio, permanente. E sappiamo anche che la crisi internazionale ha reso le cose ancora più difficili. Il tributo pagato alla più grave crisi economica del dopoguerra è stato molto pesante in tutto il Paese: la caduta del PIL tra 2008 e 2009, ha colpito tanto il Centro Nord quanto il Mezzogiorno riportandone il livello a quello di inizio decennio». Lo ha detto il ministro Raffale Fitto alla presentazione del Rapporto 2009 DPS questo pomeriggio a Montecitorio. 

«Il lavoro da fare per rilanciare l’economia e poi per promuovere lo sviluppo e ridurre il divario della aree più deboli del Paese è ora addirittura più complesso e, proprio per questo, anche più urgente». 

Secondo Fitto ora è il momento di «rimboccarsi seriamente le maniche e fare le cose giuste lavorando sodo con continuità, rendendo più selettiva ed efficace la spesa, creando infrastrutture e servizi collettivi, dando nuove motivazioni e nuove speranze ai cittadini, in particolare ai giovani, e alle imprese che vivono e operano nel Sud». 

Fitto ha quindi assicurato che «seguiremo questa via, se riusciremo a rovesciare e rendere positive le aspettative di chi nel Sud vive e lavora, allora, magari non subito, anche il divario diminuirà». Nel fare questo «bisogna naturalmente tenere conto delle urgenze e delle necessità che caratterizzano le condizioni sociali di tanta parte della popolazione meridionale». 

ORE 17.48 - DE FILIPPO: FITTO HA SMENTITO TREMONTI 
Il rapporto annuale 2009 del dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica sugli interventi nelle aree sottoutilizzate «fa piazza pulita di alcune analisi superficiali, e per molti aspetti anche irriguardose, nei confronti di livelli importanti dell’amministrazione pubblica nel nostro Paese»: così il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, commenta il rapporto presentato oggi alla Camera del Ministro Fitto, che - a suo dire – ha smentito quanto affermato nei giorni scorsi dal ministro dell’economia Giulio Tremonti. 

«Il rapporto – dice De Filippo – mette in fila i dati, che ovviamente erano ben noti ai più, di come l’Italia nel ciclo di programmazione 2000-2006 ha restituito minime risorse, non per responsabilità solo delle regioni; e di come, nel nuovo ciclo di programmazione, gli impegni di spesa sono in linea con la cronologia imposta dall’Ue». De Filippo, peraltro, osserva come questo non significhi che siamo in presenza «solo di cose positive. Ci sono molti meccanismi – ha detto – che lo stesso rapporto segnala, sia nella gestione dei fondi comunitari che dei fondi Fas, che richiederebbero una nuova governance nella gestione dei programmi». 

«La vera 'discontinuità propositiva' di cui ha parlato il ministro Fitto – rileva il governatore della Basilicata – è quella che si è registrata, nella presentazione del rapporto, tra le parole dello stesso ministro e quelle che abbiamo ascoltato nei giorni scorsi del ministro Tremonti». 

«Le regioni intendono raccogliere totalmente la sfida fatta di obiettivi di servizi, di sanzioni e di premialità – dice De Filippo – perché solo in queste condizioni la ormai troppo antica questione meridionale può trovare risposte adeguate ai tempi che stiamo vivendo, affinchè si esca responsabilmente dalle polemiche e ci si concentri con attenzione e rigore sui grandi problemi del nostro Paese, cosi come consigliano molte pagine di questo rapporto».

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