BARI - La benedizione di San Nicola arriva anche dallo spazio. Da lassù assume un valore particolare, a contatto con le stelle e l’apparente vuoto del cosmo. La testimonianza l’ha portata ieri a Bari il cosmonauta Jurij Lonchakov, comandante della squadra degli astronauti russi, in pellegrinaggio, in Italia, nel nome di San Nicola, veneratissimo dal popolo russo.
Lo scorso 3 maggio, per la presentazione al Comune di Bari di una brochure informativa, in lingua russa, dedicata all’intero programma del Maggio barese e alla storia di San Nicola (realizzata dall’associazione onlus «Mondo antico e tempi moderni»), era stato invitato proprio Lonchakov: ma l’astronauta era mancato all’ultimo istante perché doveva presenziare all’inaugurazione di una chiesa dedicata a San Nicola nella città di Sviosnij, nei pressi di Mosca. Lonchakov, però, ha voluto fortemente venire in città ed è stato ricevuto ieri nella Sala Consiliare del Comune di Bari: a fare gli onori di casa c’era il capo di Gabinetto del Comune Antonella Rinella, il presidente di «Mondo antico e tempi moderni » Nicola Cutino e il direttore del progetto (dedicato ai russi) Giorgia Cutino.
La delegazione che ha accompagnato Lonchakov comprende Padre Giobbe (prete ortodosso e sua guida spirituale), il regista Oleg Tatkov e il cineoperatore Maxim Drozdhov. La troupe sta infatti realizzando un film per documentare il pellegrinaggio di Lonchakov, fervente devoto di San Nicola.
A Bari è arrivato dopo un breve soggiorno a Venezia (sempre per San Nicola) e a Torino (per la Sindone). «Sono davvero felice di essere per la prima volta a Bari - ha spiegato - una città che per i russi è un punto di riferimento spirituale. Sono molto legato all’Italia dove ho trascorso un periodo di riabilitazione dopo la mia seconda missione nello spazio. Nei sei mesi della mia ultima missione, inoltre, ho portato con me nello spazio alcune icone del santo di Myra. E dato che ogni giorno la stazione spaziale compiva 16 giri intorno alla Terra, San Nicola benediva il pianeta 16 volte al giorno per sei mesi. È un onore per me regalare questa icona che ha il timbro esclusivo della stazione spaziale alla città di Bari. Sono sicuro che vi proteggerà».
Ieri mattina, inoltre, Lonchakov ha incontrato Padre Cioffari, durante la visita nella Basilica di San Nicola. «A lui abbiamo chiesto di fornirci alcuni pezzi di legno della cassa che trasportò le ossa di San Nicola a Bari nel 1087. Li porterò con me nella prossima missione spaziale del 15 giugno». San Nicola è anche il protettore degli astronauti russi e la sua presenza nello spazio è un simbolo di pace cosmica, nelle parole dell’astronauta.
Nel corso dell’ultima missione, inoltre, Lonchakov ha toccato con mano anche il potere di San Nicola taumaturgo: pochi giorni dopo aver spedito una serie di immagini per posta elettronica a un bambino di Mosca malato di leucemia, è arrivata la comunicazione di un’improvvisa e insperata guarigione.
Il Comune di Bari, per mano di Antonella Rinella, ha donato all’astronauta e alla delegazione russa uno dei sigilli sacri del santo, insieme a volumi sulla città di Bari e sul teatro Petruzzelli. Lonchakov proseguirà per altri due giorni la sua visita in Puglia (in alcune cittadine del Tarantino) e ha promesso di tornare a Bari in occasione delle festività dicembrine del santo di Myra.