Lunedì 08 Settembre 2025 | 04:25

Puglia e Salento regine del turismo internazionale. «Ora una seria pianificazione»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Meno turisti in Puglia, Regione e tour operator smentiscono: «Dato stabile»

Il presidente della Camera di commercio di Lecce dà la sveglia e chiede di convocare gli «Stati generali»

Mercoledì 19 Ottobre 2022, 15:25

15:26

LECCE - La Puglia e il Salento punto di riferimento del turismo internazionale, ma bisogna programmare il futuro. Per questo, dati alla mano, il presidente della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci, chiama a raccolta le istituzioni e chiede gli «Stati generali del turismo».

L'Isnart (Istituto Nazionale per le Ricerche turistiche), punto di riferimento delle Camere di Commercio italiane per l’analisi dell’economia del turismo, ha fotografato la situazione complessiva del turismo pugliese basandosi sui dati degli ultimi anni, fino al 2021. Da questo esame emerge la tendenza che ha fatto della Puglia uno dei punti di riferimento più importanti del turismo nazionale, visto che le imprese pugliesi, (35.501 quelle registrate ufficialmente alle Camere di Commercio) rappresentano il 5,6% della filiera turistica nazionale ufficiale.

In questo quadro le province di Bari e Lecce rappresentano, da sole, oltre il 60% dell’offerta turistica regionale (Bari 36,4, Lecce il 23,8) e oltre il 65% degli addetti (Bari 41,6 Lecce 23,8). Secondo la ricerca Isnart, in termini di distribuzione dei flussi turistici all’interno della regione, le province di Lecce e Foggia accolgono circa il 60% del totale degli arrivi turistici regionali (rispettivamente il 30% e il 26,2% sul totale regionale). Seguono la provincia di Bari (25,1%), Brindisi (11,4%) e Taranto (7,3%).

D’altronde gli stessi risultati forniti nei giorni scorsi a Rimini dall’Assessorato regionale al Turismo vedono tre località salentine, Lecce, Otranto e Ugento, nelle prime 5 destinazioni che i turisti hanno affollato in quest’ultima stagione. Insieme a Vieste (prima) e Bari (seconda), le località salentine hanno trainato il turismo regionale che ha registrato un incoraggiante 13% in più negli arrivi della componente turistica straniera rispetto ai dati di prima della pandemia.

La ricerca assegna il primato alle imprese della ristorazione pugliese che rappresentano il 64% della filiera turistica ed ha analizzato anche la composizione della ricettività con 58.000 appartamenti per locazioni brevi e 7.445 camere in affitto, un’offerta di gran lunga superiore a quella “tradizionale” di alberghi e B&b.

Ma è sulla componente turistica che affolla il territorio che si concentra più specificatamente la ricerca, con indicazioni per coloro che devono programmare questo importante comparto per l’economia locale e nazionale. Si scopre così che Lecce e la sua provincia vengono scelte soprattutto da turisti in coppia, per il 43,6%, al di sopra della media regionale che è del 42,5%. Si tratta del segmento abituato a spendere di più nella sua vacanza, lunga o breve.

Il dato interseca un recente studio della Comunità Europea che ha stimato in 140 milioni i turisti over 60 previsti in giro per l’Europa nel 2030. La loro spesa media è di 3.800 euro l’anno, 1250 euro in più della fascia 35/40 anni. La componente degli over-60 è una di quelle che frequenta maggiormente il Salento. Insieme ad essa, la ricerca Isnart individua come fondamentale per le presenze nel Salento, quella che immediatamente la precede come età, la cosiddetta Generazione X, quella tra i 40 e i 55 anni, per la quale Lecce e la sua provincia sono leader dell’accoglienza in Puglia, con il 35%.

«Da questa ricerca, ricca di numerosi altri rilievi e indicazioni e che la Camera di Commercio di Lecce mette a disposizione delle imprese del settore - dice il presidente Mario Vadrucci - deriva la necessità di affrontare al più presto una nuova programmazione per individuare i trend di movimento e ipotizzare interventi e investimenti. «Quando nei giorni scorsi abbiamo sollevato la necessità di una convocazione degli “Stati generali del turismo” in ambito regionale – continua – ci basavamo proprio sulla necessità di valutare le varie componenti del turismo e le varie “Tribù del turismo”, come le definisce Isnart. Ma anche l’indice di “pressione turistica” che misura l’impatto che i flussi turistici hanno sul territorio e sulla popolazione residente nonché sul turista stesso».

Tutti dati da tenere «in grande considerazione alla luce della sostenibilità ambientale e complessiva che operatori e Istituzioni, ma anche i turisti stessi, sono chiamati ad osservare nel prossimo futuro, per non peggiorare le condizioni che un territorio può offrire senza snaturarsi. Da qui la necessità di interventi ambientali - continua - di rimagliature nei paesaggi naturali e di recupero di beni paesaggistici e storici, di ripensamento nella realizzazione o nella ristrutturazione delle strutture ricettive. E poi i servizi e i prezzi, che sono componenti fondamentali di un’offerta turistica che deve fare i conti con un’agguerrita concorrenza al di là dell’Adriatico».

Insomma, per Vadrucci l'imperativo è «una interlocuzione rapida ma approfondita e concreta con gli Enti e le istituzioni che devono indirizzare il settore turistico, in Puglia e nel Salento. Occorre agire con tempestività per programmare con intelligenza la prossima e le altre stagioni a venire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)