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Bari, emorragia post operatoria causò un morto: in sei a processo

 
Redazione online

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Bari, emorragia post operatoria causò un morto: in sei a processo

La clinica privata a Bari

Sono imputati due medici e quattro infermieri della clinica «Mater Dei»

Martedì 19 Aprile 2022, 16:53

BARI - Non avrebbero diagnosticato in tempo una emorragia dopo un intervento chirurgico di «plastica secondo Rives» per un laparocele mediano ipogastrico, cioè un’ernia addominale. Medici e infermieri della clinica Mater Dei di Bari si sarebbero accorti della complicanza post-operatoria dopo più di 12 ore, «quando ormai lo shock era in fase irreversibile» si legge negli atti, così causando il decesso del paziente, il 55enne Diego Francesco Nitti. La vicenda risale al febbraio 2015. Per il reato di concorso in omicidio colposo sono a giudizio dinanzi al Tribunale di Bari i due medici e i quattro infermieri che operarono e poi seguirono il paziente nelle ore successive all’intervento. Nel processo sono costituiti parti civili la moglie e i figli della vittima.

I due medici imputati sono Enrico Restini e Sara Blasi, che operarono il 55enne la mattina del 5 febbraio 2015 nel reparto di Chirurgia generale dell’ospedale barese. I quattro infermieri coinvolti nel procedimento sono Anna Petruzzellis, Angelo Antonio Colaianni, Nicoletta Calabrese e Ivan Leccese. «Un più attento monitoraggio post-operatorio - ritiene la Procura - avrebbe ridotto drasticamente le probabilità del decesso e comunque lo avrebbe reso meno possibile». L’emorragia è infatti - sostiene il pm - una complicanza prevedibile, ma dalle 13.30 alle 2 del mattino successivo il personale sanitario non avrebbe "mai controllato i parametri vitali del paziente», nonostante lamentasse «malessere diffuso». Solo in piena notte sarebbe stato sottoposto a elettrocardiogramma d’urgenza a seguito del quale sarebbe stato portato nuovamente in sala operatoria «per revisione della ferita chirurgica». Inutili sarebbero state le manovre rianimatorie dopo l’arresto cardiocircolatorio, fino al decesso all’alba. Dopo oltre 7 anni dai fatti il processo è alle battute finali. Si tornerà in aula l’11 maggio.

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