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Foggia e Matera tra le province che non rendicontano i proventi da multe

 
Redazione online

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Foggia e Matera tra le province che non rendicontano i proventi da multe

La sede della Provincia di Foggia

Il Ministero delle Infrastrutture studia la contromossa: «Qualora l’ente utilizzi i ricavi in modo difforme dalla legge, la percentuale sarà ridotta del 90%»

Domenica 10 Aprile 2022, 17:00

17:01

Tra le quindici amministrazioni provinciali che, ad oggi, secondo il Ministero delle Infrastrutture non ha presentato la rendicontazione relativa all’uso corretto dei proventi delle multe stradali, vi sono anche Foggia e Matera. Il focus riguarda anche il 20% dei comuni italiani, 3 città metropolitane e 317 unioni di comuni. Con una cifra già stimata di circa 3 miliardi di euro. In base ai numeri che emergono da un rapporto fornito dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile alla Commissione Trasporti di Montecitorio, ad oggi 1.556 comuni (il 19,7% del totale) non hanno fornito la rendicontazione relativa alle multe elevate per violazioni al Codice della strada, nonostante la legge imponga a ciascuna amministrazione di consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno una relazione telematica sugli introiti delle sanzioni stradali, anche quelle elevate tramite autovelox, e di pubblicare sul sito dell’amministrazione locale i dati contenuti nella relazione stessa entro un mese dalla data di consegna.

Il Mims studia una "contromossa": «Qualora l’ente non trasmetta la sopra menzionata relazione ovvero utilizzi i proventi in modo difforme da quanto previsto dal codice della strada, la percentuale dei proventi spettanti è ridotta del 90 per cento per ciascun anno per il quale sia riscontrata una delle predette inadempienze». Tre città metropolitane (Catania, Messina e Reggio Calabria) risultano inadempienti, così come 15 amministrazioni provinciali (Aosta, Belluno, Bolzano, Campobasso, Crotone, Foggia, L’Aquila, Matera, Nuoro, Oristano, Rieti, Rovigo, Sud Sardegna, Teramo, Verbano-Cusio-Ossola). Secondo i dati forniti dal Mit, tra le amministrazioni comunali che ancora non hanno fornito la ocumentazione figurano Aosta, Avellino, Catania, Frosinone, Olbia e grandi centri come Civitavecchia, Gela, Lampedusa, Vasto, Taormina, Nola, Sorrento, Locri, Noto, ecc.

Eppure il business delle multe rappresenta un «tesoretto» che vale circa 3 miliardi di euro annui in Italia, alimentato da ben 2,5 milioni di contravvenzioni che ogni anno, secondo i dati Aci-Istat, sarebbero elevate dai circa 8mila autovelox installati sul territorio. Proprio in materia di proventi delle multe da codice della strada, ultimamente, rispondendo ad una interpellanza urgente di Forza Italia - primo firmatario Baldelli - il Governo ha risposto: «Qualora l’ente non trasmetta la sopra menzionata relazione ovvero utilizzi i proventi in modo difforme da quanto previsto dal codice della strada, la percentuale dei proventi spettanti è ridotta del 90 per cento per ciascun anno per il quale sia riscontrata una delle predette inadempienze che, occorre ricordare, rilevano ai fini della responsabilità disciplinare per danno erariale e devono essere segnalate al procuratore regionale della Corte dei conti».

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