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La Puglia e le fonti rinnovabili: ancora bloccati 396 progetti

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

La Puglia e le fonti rinnovabili: ancora bloccati 396 progetti

L'energia del vento

Via libera a quattro parchi eolici nel Foggiano: Legambiente soddisfatta

Martedì 15 Marzo 2022, 11:44

BARI - Vengono definite rinnovabili perché hanno la connaturata caratteristica di rinnovarsi e di non non esaurirsi. Parliamo, per esempio, di energia eolica, solare, idroelettrica o geotermica: le energie rinnovabili sono il futuro per il nostro Paese. Ne è consapevole Legambiente Puglia da sempre a favore dello sviluppo delle rinnovabili, spesso sola in battaglie in difesa di questa indispensabile fonte energetica che rappresenta la soluzione per uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili e per raggiungere l’obiettivo dell’Unione europea di produzione elettrica entro il 2030.

Il «tacco d’Italia», d’altra parte, è tra le prime regioni produttrici di energia da fonti alternative ma, è pur vero, sono ben 396 i progetti di impianti di energia da fonti rinnovabili in esame tra piccoli e grandi, in zone marginali e non (alcune dei quali anche in zone agricole). Tra questi, quelli in aree Sin (Sito d’interesse nazionale) che risultano attualmente bloccati per via della mancanza delle analisi di rischio sui terreni agricoli interessati. «Certo - ha spiegato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - è importante anche smontare i falsi miti che circolano soprattutto in Puglia quando si afferma che la nostra regione ha già dato ed è autonoma energeticamente. Questo è vero nel complesso della produzione energetica regionale, ovvero tenendo conto del termoelettrico (carbone e gas) che rappresenta ben il 70% della nostra produzione energetica regionale. Quella stessa produzione oggi in crisi a causa della scarsità di gas e carbone importato per il 94% dall’estero». Ben venga allora la decisione del Consiglio dei Ministri di sbloccare la realizzazione di sei parchi eolici, che assicureranno una potenza pari a 418 MW. Quattro di questi si trovano proprio in Puglia nella provincia di Foggia. «Ricordiamo anche come lo sviluppo delle rinnovabili - aggiunge il presidente di Legambiente Puglia - compatibili con l’ambiente e territorio, sono anche un’importante fonte occupazionale per i nostri territori e soprattutto per i giovani che sempre vanno via per mancanza di futuro. Invece è fondamentale investire e puntare su un #futuro rinnovabile in ogni direzione».

La stessa Legambiente Puglia condivide con soddisfazione la decisione della Regione Puglia di aprire un confronto con l’azienda che ha proposto il progetto del parco eolico offshore nello specchio di acqua tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca per trovare delle soluzioni condivise. Un progetto di cui si parla ormai da settimane e che trova forte contrarietà in molte amministrazioni comunali, in politici in generale legati al territorio, in associazioni. «Dire solo “no” senza dialogare non porterà mai a niente, anzi non farà altro che far ripetere gli stessi errori commessi in Puglia nel passato, come accaduto con la Tap – sottolinea Ruggero Ronzulli - La Regione Puglia e i Comuni devono chiedere lo studio di fattibilità che Legambiente, più volte, ha chiesto e giudica ineludibile e preliminare nel confronto con la società proponente».

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