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Lecce, omicidio dei fidanzati, ci sarà un supplemento d'indagine

 
Rosaria Galasso

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Rosaria Galasso

Lecce, duplice omicidio: in un video la fuga del killer

Da approfondire i contenuti di una agenda gialla del killer «che era lucido quando ha ucciso»

Martedì 18 Maggio 2021, 14:05

14:27

Lecce - Il processo va avanti, i periti non hanno dubbi, Antonio De Marco, il ragazzo di 21 anni che ha ucciso con 79 coltellate i due fidanzati la sera del 21 settembre scorso, nella casa che un tempo lo aveva accolto, ha agito con lucidità. 

Il professore Andrea Balbi e il neuropsichiatra Massimo Marra hanno ribadito i contenuti della loro perizia questa mattina, davanti ai giudici della Corte d'Assise (presidente Pietro Baffa, a latere il giudice togato Francesca Mariano ed i giudici popolari). Ma ci sarà un supplemento peritale per confermare la capacità di intendere e volere del ragazzo.

Nel corso dell'udienza i due periti si sono soffermati a lungo sulla personalità del giovane, escludendo qualsiasi aspetto  patologico  e psicotico. I periti hanno evidenziato una «sindrome narcisistica della personalità che  - è stato specificato - non è tale da compromettere la capacità di intendere e volere». 

La difesa, però, ha cercato di minare queste certezze quando ha tirato in ballo una agenda gialla del ragazzo, mai presa in considerazione dai periti. Una agenda in cui il giovane avrebbe scritto tutti i suoi pensieri.  Il giudice Baffa a quel punto, per non lasciare coni d'ombra, ha  conferito un supplemento di perizia, i cui esiti si avranno tra 60 giorni. Nel frattempo il processo seguirà il suo corso. Sarà analizzata anche una lettera di De Marco, come richiesto dal pm Moschettini.

La difesa sembra tenere in gran conto quella agenda. In alcune pagine la grafia dell'imputato - è stato riferito - cambia repentinamente, con modalità e caratteristiche diverse. Per questo i giudici hanno ritenuto percorribile l'approfondimento peritale, che si avvarrà anche di un grafologo.

La prossima udienza è stata fissata per il 6 luglio, quando compariranno i primi otto testimoni. Ci saranno gli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno effettuato il sopralluogo il 21 settembre scorso, immediatamente dopo il duplice omicidio,  e i condomini: chi ha udito le urla di Daniele ed Eleonora e il ragazzo vide De Marco allontanarsi col cappuccio della felpa calcato in testa, mentre era in strada col cane . Non ci sarà lui, il killer, che ha già fatto sapere della sua volontà di non comparire in aula. «È molto provato», sostiene la difesa.

Antonio De Marco, che frequentava la scuola per infermiere a Lecce, è stato descritto, anche oggi, come «un soggetto non empatico» che  ha covato rabbia per mesi, ma sempre in grado di raggiungere un equilibrio. «Nel complesso De Marco è risultato lucido - è stato spiegato -  in grado di percepire la realtà e di rapportarsi ad essa secondo scelte logiche e motivate». I due ragazzi sarebbero stati uccisi perchè non sopportava di vedere la loro felicità. Era invidioso, perchè lui non era capace di avere una relazione con una ragazza. 

In aula, oggi, c'erano il procuratore capo Leonardo Leone De Castris ed il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini. Per Daniele De Santis, oltre agli avvocati Mario Fazzini e Renata Minafra, c'era il professore Alessandro Meluzzi. La famiglia di Eleonora Manta si è invece affidata agli avvocati Francesco Spagnolo, Stefano Miglietta, Fiorella D'Ettorre, al professore Roberto Catanesi di Bari e alla psichiatra leccese Mariangela Pascali. Con loro anche la criminologa Roberta Bruzzone.

La difesa di De Marco, rappresentata dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, si è affidata ai consulenti di parte Elio Serra e Felice Carabellese.

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