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Marti: «Stop all’assistenzialismo ora il Mezzogiorno può ripartire»

 
Leonardo Petrocelli

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Leonardo Petrocelli

Marti: «Stop all’assistenzialismo ora il Mezzogiorno può ripartire»

Il coordinatore leghista: vigileremo su speranza e lamorgese. i cantieri siano la priorità

Domenica 14 Febbraio 2021, 15:59

Senatore Roberto Marti, coordinatore regionale pugliese della Lega, parte il governo Draghi con tre ministeri al Carroccio. Soddisfatti della squadra di governo? Qualcuno a voi non proprio gradito, come Lamorgese e Speranza, però è rimasto…
«Grazie al coraggio e all’amore per l’Italia di Matteo Salvini, oggi abbiamo la responsabilità di guidare la ripresa economica del Paese con Giancarlo Giorgetti. Con Massimo Garavaglia al turismo metteremo mano a un settore fondamentale, soprattutto per il Sud: l’obiettivo è risollevarlo dopo gli errori e i ritardi del governo precedente. Abbiamo chiesto e ottenuto la costituzione e la guida con Erika Stefani del Ministero delle disabilità, perché ci sono 6 milioni di italiani che non sono di serie B»

E quanto a Speranza e Lamorgese?
«Su Speranza e Lamorgese la Lega sarà particolarmente attenta: non tollereremo errori a danno degli italiani».
Quale sarà la «missione» del Carroccio all’interno del nuovo esecutivo?
«Dare concretezza e rapidità all’attività del Governo. Gli italiani non possono più aspettare. Devono arrivare subito sia ristori che le nuove opportunità per il rilancio della vita reale ed economica. Con Conte si sono persi mesi e mesi senza dare risposte alle esigenze della gente».

In molti dicono che questo sia un governo a trazione «settentrionale». Forte la presenza lombarda, nessuno dalla Sicilia, pochi dal Mezzogiorno. Il Sud dovrebbe preoccuparsi?
«Per noi il Sud deve diventare una questione nazionale perché lo sviluppo economico del Sud è una opportunità per tutta l’Italia. Come Lega diciamo basta all’assistenzialismo clientelare che ha ucciso la produttività e i sogni del Sud e invece con il Recovery plan abbiamo la storica occasione di riequilibrare le differenze infrastrutturali con il Nord e inaugurare nel Mezzogiorno d’Italia una stagione di “cantieri aperti” che accorceranno le distanze tra le regioni e creeranno un nuovo boom occupazionale. Sono certo che con Vice Ministri e Sottosegretari - il braccio operativo di ogni Governo - avremo uomini e donne del Sud per interpretare questa sfida. Ricordo che proprio Salvini ha rilanciato l’idea del Ponte sullo Stretto come simbolo della rinascita del Sud e di tutta l’Italia».

Ma quindi, prima di arrivare al ponte, da dove ripartono il Sud e la Puglia?
«Cantieri, cantieri, cantieri pubblici e privati senza più no pregiudizievoli su tutto. Dobbiamo favorire la riconversione green del manifatturiero pugliese. Intervenire con saggezza e concretezza sulla questione ex Ilva, dossier che Conte ha tenuto “colpevolmente” per troppo tempo nei cassetti senza prendere alcuna decisione. E infine il Turismo deve diventare una vera e propria “industria” che produca reddito e occupazione tutto l’anno unendo alla bellezza della nostra Puglia una rete di servizi oggi ancora mancanti. Staremo attenti che il governo non sottovaluti altri settori a partire dall’agricoltura».

Gli occhi, però, restano puntati sul Recovery. È necessario ripartire da un nuovo piano ?
«Beh, se il Recovery Plan fosse stato scritto bene e per tempo non ci sarebbe stato bisogno di chiamare Draghi per un Governo “straordinario” che ha come priorità la stesura di un Recovery Plan! La Lega con i suoi ministri lavorerà per la qualità e cantierabilità immediata degli interventi e soprattutto perché ogni euro investito produca un effetto moltiplicatore per imprese e cittadini»

Tra i tanti cambi c’è anche quello che riguarda il dicastero del Sud che, con l’azzurra Mara Carfagna, torna al centrodestra dopo 5 Stelle (Lezzi) e Pd (Provenzano). Si aspetta un cambio di passo?
«Al Sud è necessario un cambio di visione: bisogna passare dalla logica dei sussidi a quella dello sviluppo. La Classe dirigente della Lega del Sud è pronta per interpretare questa rivoluzione subito a partire dal Recovery Plan».

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