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Basilicata, i riflettori della Corte dei Conti sulle spese anti-Covid

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Coronavirus

Al vaglio i protocolli con gli enti

Sabato 30 Gennaio 2021, 14:38

Prima i dispositivi di sicurezza, poi gli ospedali da campo del Qatar. Ora i protocolli d’intesa tra enti. Continua il lavoro della sezione Covid della Procura regionale della Corte dei Conti di Basilicata che, da tempo, sta monitorando l’impiego delle risorse pubbliche nelle strategie di contrasto al virus.
L’ultima inchiesta aperta dal procuratore regionale Vittorio Raeli riguarda i costi di un accordo che è stato siglato tra l’Azienda ospedaliera «San Carlo» del capoluogo lucano e il Comitato capofila della Croce Rossa sezione di Potenza. Una intesa, ratificata, la scorsa estate, dall’allora commissario della struttura ospedaliera Massimo Barresi, sui controlli di pre triage, eseguiti dai volontari della Croce Rossa, presso i cinque presidi ospedalieri della Basilicata (Lagonegro, Melfi, Policoro e Villa d’Agri).


Al centro delle indagini, nate da un esposto, vi sono i costi pagati dall’ Azienda ospedaliera lucana per la misurazione della temperatura e la compilazione di un modulo per le persone che si recavano in ospedale. Mansioni semplici per le quali, per ogni ora, l’Azienda ospedaliera pagava 16 euro e 10 centesimi e che, nel periodo tra luglio ed ottobre 2020, sono costate al «San Carlo» ben 236mila 913 euro. Una cifra ritenuta eccessiva anche dal nuovo commissario della struttura ospedaliera, Giuseppe Spera, che, lo scorso autunno, ha provato a chiedere alla Croce Rossa di ridurlo a 10 euro l’ora. Questo perché, come ha sottolineato lo stesso commissario Spera, che ha definito quei costi pagati «esorbitanti» parte delle prestazioni effettuate presso gli accessi dei presidi sanitari lucani potevano essere affidate ad un semplice termoscanner.
Ora, però, sarà la Procura regionale della Corte dei Conti a verificare se i costi pagati dall’Azienda ospedaliera «San Carlo» per quel servizio sono o meno legittimi. Una indagine che se, al momento, non ha nomi iscritti nel registro degli indagati potrebbe, comunque, portare a breve ad ulteriori verifiche documentali.

L’inchiesta della Procura contabile, infatti, si aggiunge agli altri sette fascicoli che sono stati aperti dalla Procura della Corte dei Conti proprio sui fondi nazionali e regionali spesi per l’emergenza coronavirus. Tra questi quelli destinati agli ospedali da campo donati dal Qatar che, ad oggi, risultano solo in parte utilizzati (a Potenza due tende vengono impiegate per le vaccinazioni ed i test drive in mentre una terza tenda è stata smontata, a Matera, invece, le due tende non sono ancora del tutto funzionanti). Per questo filone d’ indagine, nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza ha acquisito numerosi documenti presso la Regione Basilicata.

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