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Redazione online
21 Gennaio 2021
BARI - Sarà emanata forse già domani la nuova ordinanza della Regione che regolamenterà la scuola in Puglia nelle prossime
settimane.
In tarda serata, intanto, si è concluso l’incontro al quale hanno partecipato il Direttore dell’USR Puglia, Anna Cammalleri e gli assessori regionali Sebastiano Leo (istruzione) , Pier Luigi Lopalco (Sanità) e Anna Maurodinoia (Trasporti).
I rappresentanti dei sindacati partecipanti all'incontro (FLC CGIL CISL SCUOLA SNALS-CONFSAL FGU ANIEF) hanno espresso parziale soddisfazione per i seguenti aspetti: per quanto riguarda il secondo grado la Regione ha dato la disponibilità a posticipare il ritorno alla didattica in presenza di una settimana purché si elimini l’opzione della didattica a domanda individuale.
«L’assessore - spiegano i rappresentanti sindacali - si è detto disponibile ad accogliere la nostra richiesta di posticipare il rientro a scuola, mantenendo l’attuale assetto, fino alla realizzazione del piano sanitario per la scuola che sarà portato in delibera nei prossimi giorni per trovare realizzazione presumibilmente a partire dal prossimo 1 febbraio».
Sempre per il secondo grado, è stato chiesto che il rientro a scuola (probabilmente al 50%) avvenga con la scelta del turno unico evitando lo scaglionamento degli ingressi. D’altro canto, un rientro al 50% non richiederebbe modifiche importanti al sistema dei trasporti. «La nostra proposta ha incontrato il favore degli assessori e quindi tutto lascia intendere che sarà accolta nella prossima ordinanza. Ovviamente occorrerà trovare una sintesi tra l’ordinanza regionale e le varie disposizioni prefettizie».
Gli stesi sindacati hanno continuato ad esprimere la totale contrarietà per alcune questioni: «Non è più accettabile la scelta della Regione di lasciare alle famiglie la facoltà di optare tra frequenza in presenza o frequenza da casa e, per questo, abbiamo chiesto con decisione che la prossima ordinanza non contempli questa possibilità».
Questo modello di “didattica mista” sta sfiancando inutilmente il personale scolastico e sta abbassando notevolmente la qualità della formazione e dell’istruzione, senza tener conto delle oggettive difficoltà che stanno incontrando soprattutto gli studenti più fragili con il serio rischio di un considerevole aumento della dispersione scolastica.
«Abbiamo ribadito che deve essere salvaguardata e valorizzata l'autonomia delle singole istituzioni scolastiche lasciando alle scuole la possibilità di azione sui delicati temi della didattica, dell’organizzazione e della giustificazione delle assenze. Ci aspettiamo però che anche queste nostre istanze siano accolte nella prossima ordinanza: esse sono la sintesi di ciò che operatori scolastici, studenti e famiglie chiedono», concludono i rappresentanti die sindacati che hanno preso parte all'incontro di questa sera.
I PRESIDI: NO ALLA SCELTA DELLA FREQUENZA ALLE SUPERIORI - I presidi pugliesi si oppongo all’ipotesi di estendere anche alle scuole superiori la possibilità di scelta sulla frequenza in presenza. Chiedono il rientro a scuola degli studenti del secondo ciclo dal primo febbraio, in coincidenza con l’entrata in funzione del piano operativo regionale che istituisce la figura dell’operatore sanitario scolastico e con l’inizio del secondo quadrimestre scolastico, «avendo alle spalle tutte le valutazioni del primo, che si stanno completando in questi giorni e che risulterebbero quindi effettuate, per tutti i ragazzi, nelle stesse condizioni (a distanza)». È quanto rileva l’Associazione nazionale presidi-Anp della Puglia dopo la riunione di ieri sera con gli assessori regionali all’Istruzione Sebastiano Leo, alla Salute Pierluigi Lopalco e ai Trasporti Anita Maurodinoia.
«E' stato annunciato il rientro degli studenti delle superiori al 50% ed in turno unico. Una buona notizia - dice Roberto Romito, presidente dell’Anp della Puglia - poiché la mancata presenza a scuola di questi ragazzi è da tutti giudicata come un danno ormai non più sopportabile, quasi irreversibile, per la loro formazione».
«Ma la doccia fredda - continua Romito - è arrivata quando ci è stato prospettato l’inserimento, anche per le superiori, della scelta da parte delle famiglie se frequentare o meno. Abbiamo già più volte motivato la nostra ferma contrarietà a questa disposizione, che è in vigore già da mesi per gli alunni di elementari e medie. Lo abbiamo ribadito con fermezza, proponendo invece di eliminare per tutti gli ordini di scuola la libertà di scelta rispetto alla frequenza scolastica».
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