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Martella (Pd): «Recovery e Mes occasione di rilancio del Sud»

 
Michele de Feudis

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Michele de Feudis

Martella (Pd): «Recovery e  Mes occasione di rilancio del Sud»

L’esponente del Pd: «Con quei fondi rivoluzione digitale nell’informazione»

Giovedì 24 Dicembre 2020, 20:27

Sottosegretario Andrea Martella, il governo Conte è alle prese con fibrillazioni interne in una delicata fase della seconda ondata Covid…
«Bisogna tener conto che il virus sta mostrando tutta la sua pericolosità. Circa 70mila italiani non ci sono più. Non sono numeri, ma persone. Tutti avremmo voluto trascorrere un Natale diverso con i nostri affetti più cari, ma le misure restrittive sono necessarie».

Quali le misure per questa contingenza?
«Il governo sta avviando la campagna vaccinale, che in Italia partirà il 27 dicembre, come in tutta Europa. Le misure restrittive adottate per le festività sono volte a evitare che una terza ondata abbia effetti anche sull’iter delle vaccinazioni: è indispensabile che riguardi la maggior parte della popolazione».

C’è una crisi di governo all’orizzonte?
«No. Siamo alle prese con “una verifica”. In questo contesto una crisi sarebbe incomprensibile per l’opinione pubblica. Chi dovesse innescarla si prenderebbe delle responsabilità enormi di fronte al paese».

A che punto è la verifica allora?
«In queste ore siamo impegnati per ricostruire le condizioni di un rilancio del governo, con un programma ben preciso: nell’immediato la campagna vaccinale e il buon uso dei fondi del Recovery».

C’è un rischio elezioni?
«Per noi del Pd non ci sono altre maggioranze possibili. Non c’è spazio per governi di unità nazionale con Salvini e Meloni. Bisogna lavorare per fare in modo che questa maggioranza sia più coesa. Se però la situazione dovesse implodere non vedo alternative alle elezioni. Ma qui mi fermo, gli scenari possibili sono una prerogativa del Colle».

La sfida del Recovery?
«È una grande opportunità da non sprecare. Gli obiettivi del Next generation Eu servono per costruire l’Italia del futuro: inclusione sociale, una svolta green, con la rivoluzione digitale che faciliti le nostre vite, diminuendo le disuguaglianze, e investendo su infrastrutture e scuola».

Italia Viva ha contestato l’ipotesi di una task force per gestire il Recovery.
«C’è un confronto su progetti, risorse e governance: si svilupperà in parlamento e dovrà essere oggetto di un confronto anche con le forze economiche e sociali».

La task force?
«L’Europa prevede una struttura responsabile dei progetti e del loro monitoraggio. Ma questa struttura non si può sostituire al ruolo del governo, del parlamento e a quello di regioni e enti locali. Dovrà essere un organismo efficiente per impegnare le risorse entro il 2023, per spenderle entro il 2026».

I fondi del Recovery previsti per la Sanità sono solo 9 miliardi. Sarebbe utile accedere al Mes sanitario?
«La pandemia ha dimostrato quanto sia importante la sanità pubblica e l’universalità dell’accesso alle prestazioni per i cittadini. Avere più risorse per la Sanità, al fine di rafforzarla, è importante».

Il M5S è contro il Mes.
«I pentastellati dovrebbero affrontare il tema senza pregiudizi ideologici. Poi il M5S ha già votato la riforma del Mes… Ha accentuato il proprio profilo europeista, che mi auguro si consolidi».

Il Recovery come un piano Marshall per il Sud?
«Il rilancio del Mezzogiorno è una priorità del governo come si evince anche dall’azione del ministro Provenzano e dall’ultima legge di Bilancio. Senza il rilancio del Sud, lo dico da uomo del Nord, non riparte il Paese».

In mesi convulsi la politica può ritrovare una dimensione umana richiamando la memoria di statisti come Aldo Moro?
«Se pensiamo a quella distanza che si registra tra politica e realtà quotidiana, l’insegnamento di Moro continua a essere una bussola imprescindibile per comprendere i problemi della società e costruire una rinnovata fiducia con i cittadini, senza assecondare populismi».

Da sottosegretario è in prima linea nell’affrontare la crisi dell’editoria.
«In questi 15 mesi di governo siamo intervenuti per sostenere il settore. Nei vari decreti per l’emergenza abbiamo previsto misure ad hoc per pubblicità, servizi digitali, e casse integrazioni. Ora, anche con le risorse del Recovery, puntiamo alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese editoriali. E con il recepimento delle norme Ue sul copyright determineremo un maggiore equilibrio tra gli over the top e il mondo dell’editoria, puntando sulla remunerazione dei contenuti editoriali e del lavoro giornalistico».

Ha seguito anche da vicino la vertenza della Gazzetta del Mezzogiorno.
«Continuo a seguire il percorso della vostra testata. C’è una crisi che viene da lontano. Credo che sia stato molto importante aver lavorato affinché la Gazzetta potesse essere in edicola, come simbolo identitario del Sud nell’ambito del panorama dell’informazione. Lo storico quotidiano di Puglia e Basilicata mi auguro possa continuare svolgere un ruolo rilevante proprio a tutela del pluralismo territoriale dell’informazione».

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