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Dpcm di Natale, dal 21 al 6 stop spostamenti fra Regioni; il 25, 26 e Capodanno non si esce dal comune. A scuola il 7

 
Redazione online

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Covid, nuovo Dpcm: stop spostamenti tra Comuni a Natale,  Santo Stefano e Capodanno:  a scuola dal 7 gennaio

Quarantena per chi parte e arriva dall'estero. Dopo l'Epifania ripartirà la didattica in presenza. Nelle zone arancioni non cambia niente per bar a ristoranti: continueranno a fare da asporto fino alle 22

Giovedì 03 Dicembre 2020, 20:34

21:48

Natale, Santo Stefano e Capodanno «blindati» nei confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. E’ questo il cuore del nuovo DPCM di dicembre illustrato dal premier Conte. Il premier ha così deciso la linea del rigore rinunciando a ogni tipo di deroga: per gli anziani soli, il premier ha chiesrito che resta sempre consentito lo spostamento per stato di necessità tale intendendosi anche l'assistenza di una persona non autosufficiente.

QUARANTENA PER CHI PARTE E PER CHI ARRIVA DALL'ESTERO - «Arriva il Natale - ha detto -. Se affrontassimo il periodo delle feste con le misure delle aree gialle arriverebbe un’impennata del contagio. Per questo dobbiamo prevedere ulteriori restrizioni per il periodo natalizio. Dobbiamo scongiurare il pericolo della terza ondata, che altrimenti potrebbe arrivare già a gennaio». Conte ha poi confermato che nella notte di Capodanno il coprifuoco sarà esteso dalle 22 alle 7. Chi andrà all'estero per turismo durante le feste, al rientro in Italia dovrà mettersi in quarantena. La stessa misura sarà prevista per i turisti che arrivano in Italia nello stesso periodo, tra il 21 dicembre al 6 gennaio.

Nelle aree rosse e arancioni non cambia nulla per bar e ristoranti: dalle 5 alle 22 potranno continuare a fare servizio da asporto.

NIENTE VEGLIONI E CENE - «Gli alberghi rimangono aperti ma il 31 sera non sarà possibile fare veglioni o cene: i ristoranti chiuderanno alle 18 e poi solo servizio in camera. Conte ha chiarito che «non possiamo entrare nelle case delle persone e quindi introduciamo una forte raccomandazione: non ricevete a casa persone non conviventi» durante i festeggiamenti del periodo natalizio.

Per i ristoranti in zona gialla rimane tutto com'era. Non ci sarà alcuna deroga serale, né si parla di chiusure straordinarie per il 25 dicembre e gli altri giorni festivi. Via libera quindi anche al pranzo di Natale al ristorante, a patto che questo si trovi nel proprio Comune e che ci siano solo quattro persone per tavolo. L'orario di chiusura rimane alle 18: dopodiché bar e ristoranti potranno continuare a lavorare con il servizio di asporto fino alle 22 e con le consegne a domicilio senza limitazioni. I negozi potranno invece estendere il loro orario di apertura fino alle 21, in modo da permettere alle persone di fare lo shopping natalizio in modo ancora più scaglionato, riducendo così i rischi di creare assembramenti.

LO SHOPPING E IL CASHBACK FINO A 150 EURO - I negozi da venerdì 4 dicembre al 6 gennaio potranno rimanere aperti fino alle 21. «Non vogliamo limitare shopping natalizio, abbiamo deciso di far partire il piano Italia cashless» (senza contanti), ha detto. Tale misura consente la «restituzione» (il c.d. cashback) del 10% per tutti gli acquisti fatti con carta di credito (non acquisti on line) fino a un massimo di 150 euro. Un tetto che si considera a persona non per nucleo familiare.

DAL 7 GENNAIO SI TORNA A SCUOLA IN PRESENZA - Dal 7 gennaio ripartirà la didattica in presenza, grazie a anche a un protocollo condiviso con regioni ed enti locali, ha precisato Conte. «Dobbiamo continuare a lavorare per assicurare le condizioni di massima sicurezza ai nostri ragazzi, abbiamo fatto tanto lavoro nelle scuole, abbiamo garantito tutte le condizioni per un rientro in sicurezza ma se l'Rt sale è tutto molto più complicato e ciò che preoccupa è quello che ruota intorno alla scuola. I più grandi escono, si fermano, rimangono insieme, diventano occasioni di contagio. Nell’ultimo Dpcm - spiega - abbiamo introdotto una nuova modalità per assicurare un più efficace collegamento tra comparti diversi: sanità, trasporti a livello territoriale. Abbiamo previsto tavoli istituiti presso le prefetture dove siederanno tutte le autorità coinvolte nel comparto scuola e trasporti, sta a loro trovare, sotto incitamento nostro le formule, che consentano il rientro il 7 gennaio alla didattica in presenza per tutti, anche per le secondarie di secondo grado», conclude. 

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