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Nuovo Dpcm, misure valide da venerdì: Puglia in zona arancione, Basilicata in zona gialla

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Conte lancia il decreto Ristori: 5 mld a sostegno delle imprese più colpite dal Dpcm

Decisione del governo per dare tempo di organizzazione alle attività

Mercoledì 04 Novembre 2020, 19:12

05 Novembre 2020, 12:02

Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta zona rossa, Puglia e Sicilia in zona arancione, il resto d’Italia in zona gialla.

Il premier Giuseppe Conte annuncia la divisione dell’Italia in tre aree in base alla diffusione del Covid come previsto dal nuovo Dpcm, che entrerà in vigore domani, e difende la scelta del governo di non adottare un unico provvedimento in tutto il Paese: «Se lo avessimo fatto avremmo ottenuto un duplice effetto negativo, non saremo intervenuti con misure veramente efficaci dove c’è un maggior rischio e avremo imposto misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave».

Da domani, dunque, le misure saranno operative: uno slittamento di 24 ore rispetto ai programmi del governo deciso per consentire a tutte le regioni di disporre «del tempo utile per organizzare le proprie attività». Ma non ci saranno passi indietro. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha già firmato le ordinanze con i dati dell’ultimo monitoraggio e le misure resteranno in vigore, almeno per quanto riguarda le zone rosse, per «almeno due settimane». I dati relativi alle Regioni inserite nelle zone gialla e arancione saranno invece aggiornati ogni settimana e, in caso di peggioramento, ci sarà il passaggio automatico nella fascia più alta e l’applicazione di misure più restrittive.

«Dobbiamo necessariamente intervenire per rallentare la circolazione del virus» ha detto Conte illustrando il decreto, poiché i sistemi sanitari di «molte regioni rischiano di andare in sofferenza» nelle prossime settimane. Dunque le scelte sono obbligate: «Non abbiamo alternative, dobbiamo affrontare queste restrizioni per raffreddare la curva». L’impianto del provvedimento è quello contenuto nelle bozze, con pochi aggiustamenti: dà la possibilità ai parrucchieri di rimanere aperti anche nelle zone rosse e «salva» le crociere delle navi battenti bandiera italiana.

ZONA GIALLA Nella «zona gialla» - dove ci sono Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Veneto, Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano - varranno le misure nazionali, dal coprifuoco alle 22 alla chiusura dei centri commerciali nei fine settimana, dallo stop a mostre e musei alla chiusura dei corner di giochi e scommesse, dalla riduzione della capienza nel trasporto pubblico locale fino alla Didattica a distanza al 100% per le superiori.

ZONA ARANCIONE Nella «zona arancione», quella con un rischio elevato, finiscono invece Puglia e Sicilia: non si può uscire dalla regione e sono vietati anche gli spostamenti tra i comuni mentre bar e ristoranti rimarranno chiusi tutto il giorno. «È assurdo e irragionevole» dice il governatore siciliano Nello Musumeci.

ZONA ROSSA  Il lockdown generale, come quello di marzo, di fatto scatta invece per le quattro regioni con gli indici più alti, quelle dove la diffusione del virus è fuori controllo. Oltre alle misure previste per le altre zone, sono chiusi anche i negozi, salvo alimentari e farmacie e si potrà uscire solo per comprovate esigenze lavorative, di salute, necessità e per portare i bambini a scuola. «È vietato ogni spostamento in qualsiasi orario» ha spiegato Conte. «È uno schiaffo in faccia ai lombardi, non ce lo meritiamo» attacca il governatore Attilio Fontana. Con la divisione in fasce del paese torna inoltre l’autocertificazione: da venerdì, sia per circolare nelle aree con le restrizioni più dure sia per il resto d’Italia dopo le 22.

La diretta di ieri del Premier Conte 

Per quanto riguarda le Regioni della fascia arancione, ossia Puglia e Sicilia, chiuderanno solo bar e ristoranti, ma non i negozi, e a partire alle 22 scatterà il coprifuoco. Nessuno spostamento in entrata o in uscita o in comuni diversi da quello di residenza.

Zone rosse
Calabria
Lombardia
Piemonte
Valle d’Aosta

Zone arancioni
Puglia
Sicilia

Zone gialle
Abruzzo
Basilicata
Campania
Emilia-Romagna
Lazio
Liguria
Umbria
Veneto
Sardegna
Toscana
Prov. Trento e Bolzano

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