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Virus, in Italia calano i contagi, 17mila in 24 ore. Anche 141 morti. Isolati 5 varianti virus: più aggressivo e si replica meglio

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Virus, in Italia calano i contagi, 17mila in 24 ore. Anche 141 morti

In calo anche il numero di tamponi: 124.686, circa 40 mila in meno rispetto a ieri, quando erano stati 161.880. In una settimana ricoveri aumentati di circa il 70%

Lunedì 26 Ottobre 2020, 17:20

17:57

Scendono a 17.012 i nuovi casi di coronavirus in Italia. Lo rende noto il bollettino del ministero della Salute, specificando che nelle ultime 24 ore si registrano 141 vittime. In calo anche il numero di tamponi: 124.686, circa 40 mila in meno rispetto a ieri, quando erano stati 161.880.

Attualmente sono circa 13mila le persone ricoverate (12.997) di cui 1.284 ricoverate in Terapia intensiva. Dati che in una settimana hanno fatto registrare un balzo in avanti dei ricoveri di circa il 70% (il 19 ottobre erano 7.676) e quello delle terapie intensive intorno al 61% (1.284 posti occupati oggi contro i circa 800 di una settimana fa).

A NAPOLI ISOLATE 5 VARIATI DEL VIRUS: E' PIU' AGGRESSIVO E SI REPLICA MEGLIO - Sono cinque le varianti del nuovo coronavirus identificate in Italia. Per definirle mutazioni vere e proprie servono più dati statistici, ma al momento si può dire che non solo il virus non è meno aggressivo di quanto lo fosse all’inizio dell’anno, ma che grazie alle nuove varianti riesce a replicarsi in modo più efficace. E’ quanto emerge dai dati finora a disposizione della Task force coronavirus attiva presso il centro di biotecnologie avanzate Ceinge di Napoli, finanziata dalla Regione Campania.

«Dai dati finora a nostra disposizione, basati su 246 genomi sequenziati da pazienti con Covid-19 emerge che esistono cinque varianti di virus», ha detto all’ANSA il responsabile scientifico della task force, il genetista Massimo Zollo, docente dell’Università Federico II di Napoli.

«Sappiamo che le varianti, identificate con le sigle 19A, 19B, 20A, 20B e 20C, sono presenti in tutta Italia, ma adesso si tratta di capire quale sia la loro incidenza nelle regioni»

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