La nuova giunta Emiliano non è completa ma ha già in trincea i primi assessori. Tra questi c’è, insieme ai colleghi Pierluigi Lopalco (alla Sanità) e Raffaele Piemontese (al Bilancio), Donato Pentassuglia, neo responsabile del cruciale assessorato all’Agricoltura. Alla Gazzetta l’esponente dem racconta il suo ritorno nel governo regionale - dopo una breve parentesi nel secondo esecutivo Vendola - e le priorità per il settore che guiderà nel prossimo quinquennio.
Pentassuglia, finalmente ha accettato l’assessorato. Emiliano le aveva proposto l’incarico già a fine 2019…
«Allora ho preferito completare il lavoro che seguivo alla presidenza della Commissione agricoltura: con un mandato in scadenza, non era utile iniziare un percorso che avrebbe avuto un lasso troppo breve. Non rincorro le poltrone, lavoro per dare risposte dopo essermi guadagnato l’elezione».
Appena nominato, è già nel pieno delle attività?
«Qui ci sono forti carenze di personale, mancano ben 250 unità. Per affrontare le sfide chiederò di accelerare le scadenze concorsuali, per avere personale specializzato. Agricoltura significa coltivare il territorio, ma anche agroalimentare, agriturismi, una intera filiera produttiva che guarda alle vie dell’internazionalizzazione: tutto parte da una strategia da perseguire insieme».
Era stato già assessore di Vendola.
«Una esperienza molto positiva, per i risultati raggiunti in nove mesi nella Sanità, con un impegno per risalire la chine in termini di bilancio e di livelli di assistenza».
Che missione svolgerà nel governo pugliese?
«Sono stato rieletto dopo aver lavorato 5 anni senza nomine, solo con l’impegno in Consiglio. I cittadini hanno apprezzato il mio modus operandi politico».
Emiliano l’ha lanciata in un settore balcanizzato nel recente passato da polemiche…
«Non è un mandato semplice, ma gli uomini di buona volontà devono impegnarsi per risolvere i problemi».
Il primo è la Xylella che è arrivata alle porte di Monopoli. Che fare?
«Dobbiamo imparare a convivere con il batterio. Entro dicembre faremo l’iter che ci ha richiesto la commissione europea, condiviso con il governo. Il controllo va esteso, deve essere a maglie più strette: quello visivo non mi ha mai convinto. Ci vuole un lavoro specialistico di laboratorio, con verifiche in campo. Come per il Covid, è importante fare campionamenti nella zona indenne e in quella cuscinetto per individuare gli ulivi colpiti ma “asintomatici”. Poi i gestori delle strade devono darci una mano a tenerle pulite. Se impongo agli agricoltori di fare arature, anche i comuni devono fare il loro. Molti alberi infettati sono vicini alle strade».
Gli ulivi monumentali?
«Proveremo a tenere in piedi i monumentali censiti. Cercheremo di recuperare tempo e con l’assessorato all’ambiente, studieremo l’ipotesi-innesti, con un nuovo bando».
Sul Psr?
«Lunedì incontro l’avvocatura e il legale che ci segue sulla partita ricorsi. Ho chiesto agli uffici di dotarmi di un dossier che deve parametrare le vecchie graduatorie contestate dai ricorsi al dettato dell’ultima sentenza del Tar, per una rideterminazione. Da qui a otto-dieci giorni al massimo devo comprendere che tipo di attività posso mettere in campo, perché dopo la decisione del Tar sui ricorsi in pendenza sarò in condizione di sbloccare la questione».
Ci sono errori da non commettere più?
«Sono per una programmazione concertata e condivisa, nei temi e nei termini. Non prorogherò a vita la durata dei bandi, perché allungarli significa perdere tempo. Se faccio un concorso pubblico so quando parte e quando chiude. Ho chiesto al ministro Bellanova di usare il Recovery fund per ricostruire il paesaggio leccese. I soli 300 milioni stanziati non bastano a completare questa fase. In questo frangente devo anche discutere la nuova programmazione dei fondi».
Sui Consorzi di bonifica?
«La regione non può disfarsi dei consorzi: intendo capire se la struttura ha fatto progetti da candidare a finanziamenti. Per restiuire un paesaggio nel Salento ho bisogno di portare l’acqua. Ma le reti dei consorzi sono un colabrodo, perdono fino al 50-60% per le condotte vecchie, che erogano acqua mista a ruggine. Decideremo dopo aver esaminato il quadro con la giunta e la maggioranza».